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E’ derby Premier-Liga spagnola: a rischio il trono inglese del calciomercato milionario

Paul Pogba, il calciatore più pagato nella storia della Premier League

La Premier League continua ad essere la regina del calciomercato per investimenti fatti, ma nel prossimo mese la Liga potrebbe far crollare l'impero inglese nato nel 2002.

Enrico Vitolo

Un impero, forse, in pericolo. Neymar permettendo. Dal 2002 ad oggi la Premier League non ha mai avuto rivali durante il calciomercato. Ha comandato nel corso di ogni estate con una disinvoltura disarmante per tutti gli altri paesi i cui investimenti sono sembrati minimi se messi a confronto con quelli di Manchester United e soci. Gli stessi che i venti club inglesi hanno rifatto con la stessa disinvoltura anche nel corso del 2019-20, raggiungendo di fatto una spesa complessiva di 1,54 miliardi di euro (dato transfermarkt.it). Ma dopo i mancati colpi di Dybala e Mandžukić l’impero, chissà, potrebbe clamorosamente crollare e lasciare spazio a quello targato Liga.

I club spagnoli hanno già messo sul tavolo 1,20 miliardi di euro per ufficializzare i rispettivi rinforzi, ma fino al 2 settembre prossimo può accadere davvero di tutto. Compreso che l’impero costruito dalla Premier in tutti questi anni venga davvero fatto crollare in appena un mese. Un impero costruito acquisto dopo acquisto. Perché mentre negli altri paesi alle poche spese folli (Cristiano Ronaldo alla Juventus o Neymar al Paris Saint-Germain) si susseguivano tanti prestiti con diritto o obbligo di riscatto, in Inghilterra è stato tenuto sempre un passo costante che ha permesso alla Premier di scavalcare nel 2002-03 l’Italiae la serie A e di “impossessarsi” da quel momento in poi del calciomercato. A suon di milioni di euro, anzi oramai di miliardi.

Dal 2014-15 in poi, infatti, la Premier League ha incrementato le spese e viaggia costantemente su importi che non hanno eguali in giro per il mondo. Al termine del calciomercato del 2014 furono 1,23 i miliardi investiti, l’anno dopo diventarono 1,46, nel 2016 nuovo incremento per merito anche dell’arrivo di Pogba ed ecco che a fine sessione estiva si arrivò a quota 1,66, nel 2017 poi il grande boom con i 2,18 miliardi investiti per acquistare, tra gli altri, Laporte, Morata e Lukaku. Dodici mesi fa invece piccolo passo indietro, se così si può definire, e quota 1,65 miliardi spesi dopo i mancati colpi di Tottenham e Manchester United. Ma a differenza della scorsa estate, questa volta gli acquisti sfumati all’ultimo da parte di spurs e red devils potrebbero dare “costare” caro.

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