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Italia-Moldavia, la trama surreale di un film che nessuno avrebbe voluto vedere

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Crowe, Pacino e Kubrick: ci sono loro (ma non solo) nei temi che la nostra Nazionale affronterebbe se la partita di stasera fosse un film
Alessandro Savoldi
Alessandro Savoldi

Sono giorni surreali quelli che precedono Italia-Moldavia. La Federazione e Spalletti si separeranno dopo la partita di stasera contro la nazionale dell’est Europa, una decisione già certa a prescindere dal risultato. Una trama talmente difficile da comprendere e accettare che sembra quella di un film.

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Spalletti, Dead Man Walking sulla panchina azzurra prima di Italia-Moldavia

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La serata dell’Italia a Reggio Emilia, dove gli Azzurri ospiteranno la Moldavia, ha tutti i connotati di una pellicola di grande livello. Rispetto ad altri celebri film, però, c’è sempre una nota stonata. La nostra Nazionale assomiglia agli Sharks di “Ogni Maledetta Domenica”. Una squadra spenta, senza mordente. Peccato che ad allenarla non ci sia Tony D’Amato, interpretato in modo sublime da Al Pacino, bensì Matthew Poncelet, condannato a morte protagonista di “Dead Man Walking”. Il personaggio di Poncelet, interpretato da Sean Penn, aveva al suo fianco suor Helen Prejean, in grado di salvare la sua vita spirituale. Al fianco di Spalletti, invece, non c’è il personaggio che è valso a Susan Sarandon un Oscar.

L'Italia prima della Moldavia ha imparato ad amare la bomba

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La situazione è surreale, tragicomica addirittura. E quale film se non il capolavoro di Stanley Kubrick “Il dottor Stranamore” potrebbe riassumere al meglio il tutto. Tratto dal romanzo omonimo di Peter George, questa pellicola parla delle ore precedenti a un disastro nucleare imminente. Tra il grottesco e il surreale, una serie di incomprensioni unite alla follia del generale Ripper portano il mondo all'autodistruzione.

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Per noi l’autodistruzione sono stati gli errori e la mancanza di visione a lungo termine. Anche noi, però, come dice il titolo del film di Kubrick, abbiamo imparato “ad amare la bomba”. A proposito di bombe, la sconfitta di Oslo è stata tale per la nazionale. Gli Azzurri sono paragonabili all’equipaggio di “U-Boot 96”: colpiti, alla deriva e sotto pressione, alla ricerca di un insperato evento che li possa riportare sulla terra ferma.

Tra il Titanic e James Braddock: il futuro della Nazionale

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E allora, l'esito di Italia-Moldavia è tutto da scrivere: può essere quello di “Titanic”, con la nave da crociera che affonda, può essere quello di Norma Desmond in “Viale del Tramonto”, uno dei film che hanno scritto la storia del cinema. La Desmond, ex-diva di Hollywood, è rimasta in un mondo che non c’è più, estraniata dal cinema moderno. Vittima di sé stessa, un po’ come l’Italia. 

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E se il finale dovesse essere felice? Beh, c’è Andy Dufresne e il suo martellino da geologo, che gli consente di evadere dal carcere in “Le Ali della Libertà”, film in cui il protagonista era imprigionato ingiustamente. Dufresne nel film impiega vent’anni, a noi servirebbe una soluzione rapida. James Braddock, protagonista di “Cinderella Man - Una ragione per lottare”, deve essere il modello per la nostra Nazionale. Dopo tanti fallimenti gli Azzurri devono rialzarsi, proprio come fa il pugile interpretato da Russell Crowe. Braddock, atleta realmente esistito, fu un simbolo di resilienza, perseveranza e forza per gli americani durante la Grande Depressione. In una storia in cui sport e società si fondono, il boxeur newyorkese dovrà essere i ragazzi del nuovo ct della Nazionale. Il primo obiettivo, oltre ovviamente ai risultati, deve essere uno solo: riavvicinare la gente alla Maglia Azzurra.