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San Pietroburgo, Emiliano Rigoni: “Ho lasciato la Samp per motivi non calcistici, ma il derby genovese è fantastico”

SAINT PETERSBURG, RUSSIA - AUGUST 17: Emiliano Rigoni of FC Zenit Saint Petersburg reacts during the Russian Premier League match between FC Zenit Saint Petersburg and FC Akhmat Grozny on August 17, 2019 in Saint Petersburg, Russia. (Photo by Epsilon/Getty Images)

Emiliano Rigoni ha lasciato Genova ed è tornato allo Zenit San Pietroburgo, ecco le sue riflessioni e i suoi racconti, in particolare legati all'incontro con Criscito, ex Zenit come lui.

Redazione DDD

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Ritornato a San Pietroburgo dopo la parentesi poco fortunata all'ombra della Lanterna, Emiliano Rigoni ha ripercorso alcune fasi dell'esperienza italiana. Il trequartista nativo della provincia di Cordoba ha equiparato i tifosi italiani a quelli argentini e ha spiegato le emozioni provate nel derby genovese del 14 dicembre vinto proprio dalla Sampdoria: "Si accettano sempre le nuove sfide nella speranza che tutto vada bene, ma a volte le circostanze non sono a tuo favore. In termini quotidiani, una vita così nomade non è neanche la più piacevole, devi spostare la tua famiglia, le cose, scegliere una casa per alloggiare. Tutto questo non è facile per la famiglia, ma devo dire grazie a loro che sono sempre dalla mia parte, mi supportano sempre. Quando ho smesso di giocare alla Sampdoria, e non per colpa mia, ma per motivi non calcistici, ho iniziato a pensare al ritorno, a come sarei stato accettato. E sono molto contento che lo staff tecnico dello Zenit, come l'intero club, mi abbia prontamente accettato.”, sono le sue parole tradotte da Sampdorianews.net.

Rigoni ha anche confrontato i tifosi di Atalanta, Sampdoria e Zenit: “Lo Zenbit ha dei tifosi fantastici, i pochi in Russia che sostengono così seriamente la propria squadra del cuore. In Italia il calcio è molto più appassionato, simile anche se non uguale a quello dell'Argentina. Ma questo a volte può causare difficoltà, tale passione degli italiani è piacevole quando le cose vanno bene, ma se qualcosa va storto, inizi a sperimentare una forte pressione. In Russia non c'è una tale pressione, ti senti più rilassato.”, così come riporta Football.kulichki.net.

Il Derby genovese: che cos'è? “Questa è una partita indimenticabile. L'atmosfera è incredibile, non è come qualsiasi altra partita in Serie A. In 90 minuti provi molte emozioni diverse e, sebbene io non abbia giocato ho visto l'incontro dal vivo. Era anche un derby in trasferta, la maggior parte dei tifosi dello stadio sostenevano il Genoa, gli spalti stavano tremando. Sia io che Criscito abbiamo giocato nello Zenit, Prima della partita abbiamo concordato che ci saremmo scambiati le magliette, poi abbiamo chiacchierato un po'sotto le tribune. È sempre bello vedere i giocatori con cui una volta condividevi uno spogliatoio e specialmente con lui, dopo tutto era il capitano e il leader dello Zenit quando sono arrivato a San Pietroburgo. In autunno Domenico si è congratulato con me per essermi trasferito alla Sampdoria e per il fatto che vivevamo di nuovo nella stessa città anche se rappresentiamo rivali inconciliabili, non abbiamo mai perso i contatti.”

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