BARELLA METTE TUTTI D'ACCORDO

Alessandro Budel: “Barella il centrocampista perfetto. Prossima stagione? Vedo bene Sarri alla Lazio”

Redazione DDD

Alessandro Budel, ex giocatore di Milan, Spezia, Cagliari, Empoli e Brescia, si è espresso sull’attuale Serie A, rintracciando il profilo del centrocampista migliore del campionato e sull’allenatore rivelazione della prossima stagione

Alessandro Budel, ex centrocampista milanese classe 1981 ha ripercorso le tappe della sua carriera, partendo dalle giovanili trascorse nella squadra della sua città, il Milan, fino ad arrivare ad indossare la maglia del Brescia, squadra con cui ha totalizzato più di 100 presenze e di cui è stato anche capitano. Ma non solo:  "I ricordi con il Milan sono bellissimi, anche perché ero un grande tifoso dei rossoneri, quindi essere così giovane, vedere da vicino i grandi campioni della prima squadra e indossare quella maglia è stata una grande emozione. A 12 anni, purtroppo, mi sono rotto una gamba, ma ho avuto la fortuna di ritornare a giocare nel Milan, una grande soddisfazione per me, e da quel momento è iniziata la mia carriera. Perché non ho continuato in rossonero? A quei tempi, in prima squadra c’erano grandi campioni. Anche noi ragazzi della primavera, che eravamo un gruppo davvero forte, solitamente partivamo dalla Serie C, e si sa che non è mai facile partire dal basso e fare una carriera di un determinato tipo. Alcuni ce l’hanno fatta, altri hanno avuto delle difficoltà, ma in ogni caso continuare nel Milan è complicato".

Dal 2005 al 2008 hai indossato la maglia del Cagliari. Qual è il ricordo più bello delle due stagioni trascorse in Sardegna? "Ho tanti bei ricordi legati a Cagliari - ha risposto Budel a SuperNews -. Innanzitutto, è il club in cui ho giocato più partite in Serie A, totalizzando circa 90 presenze, e poi è stata la squadra in cui mi sono trovato davvero splendidamente. Ci sono stati davvero tantissimi bei momenti, ma in particolare ricordo la semifinale di Coppa Italia contro l’Inter, con lo stadio gremito di tifosi, perché quella è stata davvero una grande soddisfazione, così come tutte e tre le salvezze raggiunte dal nostro gruppo. Ogni anno si costruiva un’ottima squadra, composta da grandi campioni".

L’Empoli, squadra in cui hai militato nel 2008, è riuscita a conquistare la Serie A. Sei felice di questo traguardo? Che parentesi è stata quella vissuta in Toscana? "È stata una bellissima parentesi. A Empoli ho avuto modo di giocare con calciatori molto forti. Purtroppo, quell’anno eravamo rimasti senza attaccanti: si erano infortunati Pozzi, Saudati, tutti i giocatori di un certo calibro. Nonostante il deficit del centravanti, ricordo che eravamo veramente una grande squadra: Giovinco, Marchisio, c’erano giocatori di grandissimo livello. Abbiamo fatto bene in tante partite, ed eravamo guidati da Alberto Malesani, un allenatore a mio avviso molto bravo e importante per la mia carriera".

Il Brescia è la squadra in cui hai totalizzato più presenze, circa 156. È stato il club più importante per la tua affermazione e in cui poter dimostrare il tuo valore? "Assolutamente sì. Credo che a Brescia io abbia raggiunto l’apice della mia carriera, sono diventato un giocatore a tutti gli effetti. Brescia è stata la piazza della mia carriera, perché, oltre all’aspetto strettamente sportivo, ero anche trasportato da un grande amore per la città e i suoi tifosi: ho trascorso tanto tempo nelle Rondinelle e sono stato anche il capitano della squadra. Sicuramente, è stata una delle tappe più belle del mio percorso calcistico".

Un giocatore di Serie A che si avvicina al tuo prototipo ideale di centrocampista? "Credo che Barella incarni alla perfezione il centrocampista di oggi, quello di cui ha bisogno un centrocampo del calcio attuale. Per questo, penso che il giocatore nerazzurro sia stato il miglior centrocampista dell’anno. Ha disputato una stagione strepitosa. Se dovessi fare un parallelismo, credo che io abbia delle caratteristiche più simili a quelle di Jorginho, che comunque ha fatto benissimo in Italia, piuttosto che a quelle di Barella". Valzer delle panchine: quale allenatore ti convince di più e sulla panchina di quale club? "Sarri alla Lazio credo sia stata una bella scelta. Se devo scegliere un connubio, scelgo questo per la prossima stagione".