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ROME, ITALY - DECEMBER 11: Paolo Di Canio #9 of Lazio punches the air in celebration after scoring as Leonardo Jose Talamonti joins him during the Lazio v Lecce Serie A match played at the Stadio Olimpico December 12, 2004 in Rome, Italy. (Photo by Newpress/Getty Images)
Leonardo Talamonti, difensore argentino oggi 40enne ma alla Lazio nel 2004-2005 e all'Atalanta dal 2006 al 2011, non è rimasto nel calcio ma ha aperto una ferramenta: "Mio padre va a prendere la merce, mia moglie è in ufficio, poi ho un altro dipendente. Le grandi città sono un casino, me ne sto tranquillo nel mio paese. Esco di casa e in 10 minuti arrivo alla ferramenta".
Talamonti nel 2004, a 23 anni, è stato uno dei 9 acquisti di Lotito in un giorno, come racconta a Cronachedispogliatoio.it: "Mi stavo allenando con il Rosario Central, appena entro nello spogliatoio prendo il telefono e trovo 10 chiamate perse del mio agente. Appena lo richiamo mi dice di salire subito in sede perché c’è un’offerta della Lazio. Vogliono un prestito secco. Dico subito di sì, l’Europa era il mio sogno, ma poi è successo un casino. Un giro di agenti. Da gennaio in poi non mi hanno fatto più giocare, ma ai biancocelesti devo molto". Dodici partite e un gol nel 2004-05: "Posso dire solo grazie. Alla società, ai compagni, in primis a Di Canio. Ci portava a casa sua per spiegarci il derby di Roma, ci faceva vedere filmati su filmati, cori su cori. Unico. Anche gentile". Un aneddoto: "Mio nonno ebbe un incidente in Monte Mario e finì in ospedale. Paolo si mise a disposizione. ‘Qualsiasi cosa chiamami, mi raccomando’. Un esempio. Come Simone Inzaghi. Lui l’ho ritrovato anche a Bergamo. Mi sfotteva perché all’inizio non parlavo italiano, eravamo molto amici. Alla Lazio ero un ragazzo nel Paese dei Balocchi. Stavo bene".
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