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EMPOLI, ITALY - FEBRUARY 13: Liam Henderson and Mattia Viti (R) of Empoli FC battles for the ball with Leonardo Pavoletti of Cagliari Calcio during the Serie A match between Empoli FC and Cagliari Calcio at Stadio Carlo Castellani on February 13, 2022 in Empoli, Italy. (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)
analisi di Mario Frongia per Calciocastedu.it -
Un punto prezioso, mattoncino molto utile per classifica, autostima, convinzione nei propri mezzi. Il Cagliari, propositivo e determinato nel secondo tempo, coglie fuori casa il terzo risultato utile di fila, dopo Fiorentina e Atalanta. Costringe al pari l’Empoli al “Castellani” e riaggancia il Venezia a quota 21, terzultimo posto. Un colpo in rimonta. Bene. Ma stavolta si ha una certezza tecnica e tattica: in emergenza si può modificare l’assetto e la deriva. Il match si chiude con la formazione di Mazzarri che vanta il 54 per cento di possesso, 17 tiri contro 14, per entrambe 4 nello specchio, il 74 per cento di passaggi a buon fine contro il 68 dei toscani. “Con l’Empoli più difficile che con l’Atalanta”, le sagge parole di Mazzarri alla vigilia. Insomma, la cena a Su cumbidu di giovedì scorso, nata per sorridere e ricompattare il gruppo, è andata bene.
Forza, Roberto! Il Cagliari lo ha licenziato. Dopo una ventina d’anni al servizio del club. Ufficio e conferenze stampa, moderazione, interprete all’arrivo dei giocatori stranieri, idee, redazione e confezionamento di giornali e house-organ. “CuoreRossoblù” ad esempio. Roberto Montesi paga caro un solo fatto: aver dato il massimo per il club, anche quando quelli che oggi gli indicano la porta non sapevano neppure cosa significasse parlare di calcio. Onesto, mai fuori dalle righe, competente, negli ultimi dodici mesi, nonostante un contratto a tempo indeterminato, gli han proposto di tutto: tempo determinato, trasferimenti, al ribasso, scivoli e cose simili. Lui ha detto no. Con il supporto di Assostampa, Gus e Ussi tiene botta. Adesso, come diceva il mugnaio all’imperatore Federico II, “ci sarà pure un giudice a Berlino!”. Sì, un giudice che, oltre al buon senso e al rispetto delle norme, specie se si tratta di un cronista, stabilisca il rispetto della professione e delle persone. Cosa che al Cagliari pare sempre in salita.
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