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MILAN, ITALY - DECEMBER 12: Lautaro Martinez of Internazionale fails to score from the penalty spot during the Serie A match between FC Internazionale and Cagliari Calcio at Stadio Giuseppe Meazza on December 12, 2021 in Milan, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)
analisi Facebook di Roberto Beccantini -
La scorsa stagione, l’Inter balzò in testa alla ventiduesima. Quest’anno, alla diciassettesima. E’ la squadra più forte. Da Conte, Inzaghi ha ereditato lo scudetto e una rosa che il mercato aveva mutilato degli elementi più incisivi, Lukaku e Hakimi (e il destino, di Eriksen). Con Calhanoglu, Dzeko e Dumfries, Simone ha rinfrescato gli schemi, rendendoli più snelli, più liberi. Morale: primo posto in classifica, quinto successo di fila, ottavi di Champions, obiettivo che Conte fallì. Penultimo, incerottato e rassegnato, il Cagliari di Mazzarri. E così 4-0 comodo, divertente: Lautaro, al quale super-Cragno ha murato persino un rigore, poi Sanchez, la riserva ballerina, quindi Calha, gran destro, e ancora Lau-Toro. Due assist di Barella. Sempre all’attacco, i campioni.
Sorpasso, dunque: Inter 40, Milan 39, Atalanta 37, Napoli 36. Appunti di viaggio. Un Milan disossato e francamente grigio - a centrocampo, soprattutto - ha pareggiato a Udine. La sorpresa arriva dal Maradona: dopo la Juventus allo Stadium, l’Empoli di Andreazzoli ha battuto il Napoli. Le assenze di Koulibaly e Osimhen pesano, ma gli infortuni, di questi tempi, sono all’ordine del giorno. Mancava anche Spalletti, squalificato. Il risultato lo hanno orientato l’efficacia tecnico-tattica degli avversari; le parate di Vicario; un po’ di iella (due pali); le condizioni non ottimali di alcuni titolarissimi, il rientrante Insigne su tutti. E’ la seconda sconfitta consecutiva, la terza nelle ultime cinque. Gli eroi sono sgonfi, come a Milanello. L’Europa, qua e là, semina chiodi.
Non è stanca l’Atalanta, alla sesta vittoria consecutiva. Ha rimontato il Verona al Bentegodi, una signora squadra da quando c’è Tudor. Veniva, la Dea, dal k.o. con il Villarreal, ennesimo monumento allo spreco. A un certo punto, Gasp ha inserito Ilicic e Zapata. Cambi che, lassù, non tutti possono permettersi. Trama di piglio british, equilibrata: per questo, il cin-cin vale doppio.
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