I DUE VOLTI DEL NAPOLI

Napoli, la grande chance di Gattuso: lasciare da eroe

Redazione DDD

In una sola partita il bello e il brutto del Napoli

di Massimiliano Gallo -

L'editoriale sul Napoli del sito IlNapolista.it: "Napoli-Crotone 4-3 è una di quelle partite che chiariscono perché si può essere giochisti – possiamo esserlo più o meno tutti – ma poi, al fondo, conta la sostanza. Il risultato. I punti in classifica. Sembra di ascoltarli quelli che 'cambiano il giudizio per un tiro dentro o fuori di pochi centimetri'. E ci mancherebbe. È la storia del mondo. Per un centimetro o per un centesimo si vincono e si perdono medaglie d’oro alle Olimpiadi. È l’essenza dello sport. Che è materia diversa dall’entertainment. Dall’industria del divertimento. Tutto questo preambolo – a proposito, Arnaldo Forlani è un grande intenditore di calcio – per dire che sì, il Napoli ha giocato un secondo tempo tra il penoso e l’imbarazzante; che sì, si è fatto rimontare dal Crotone dal 3-1 al 3-3; ma poi ha vinto, come era logico e fisiologico che fosse. Ha portato i tre punti a casa, ha incassato la quarta vittoria consecutiva ed è più che mai in lotta per la conquista di un posto in Champions. Che ora giornalisticamente è diventata la conquista dell’Eldorado, come se il Napoli avesse la settima-ottava rosa del campionato italiano. Ma a questo ormai siamo rassegnati. Il Napoli fa il suo dovere e lo fa dando persino spettacolo nel primo tempo. Il disequilibrio tra il Napoli e il Crotone è evidente. Ci sono tre quattro categorie di differenza. Basti pensare che nelle ultime dieci partite, i calabresi ne hanno vinta una e ne hanno perse nove. Con oggi, sono dieci sconfitte sulle ultime undici. Non a caso sono ultimi in classifica, spacciati più per lo spettacolo che offrono sul campo che per la distanza numerica.

(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Si può scegliere su cosa soffermarsi. Se sul primo o sul secondo tempo. In entrambi i casi, si tratterebbe di analisi viziate dall’inconsistenza del Crotone. C’è un termine tennistico – ora di nuovo in auge per le gesta di Sinner – che rende bene il concetto. il Napoli è andato fuori palla, perché l’avversario tirava piano, in modo sbilenco. Questo è successo. Oggi, però, il Napoli può festeggiare la definitiva uscita della Roma dalla zona Champions. Che resta affare con quattro posti per cinque squadre. Più la Lazio alla finestra. E mercoledì sarà molto importante la partita con la Juventus. Il bello del Napoli è nei gol. Nelle azioni d’attacco. Nel primo tempo sono tre: di Insigne, Osimhen e Mertens. Il primo è un gol fotocopia di quello che regalò il vantaggio contro il Bologna. Azione dalla destra, stavolta di Di Lorenzo, passaggio leggermente all’indietro e destro di Insigne che si avvale anche di una deviazione. La perfezione estetica arriva in occasione del raddoppio con un’azione che potremmo definire trapezoidale. Ampio triangolo Insigne-Fabian-Insigne che si consente persino una bicicletta volante per servire Osimhen che – perfettamente in solitudine nell’area piccola – chiude il trapezio e appoggia in rete. Una rete da Brasile del 1982. Il terzo è quel che possiamo definire uno schizzo d’autore di Mertens. La punizione al limite dell’area, soprattutto da sinistra, è ormai una sentenza come Lee Van Cleef ne 'Il buono il brutto e il cattivo'. Stavolta, contrariamente a quanto accaduto a Roma, punta il palo del portiere e il pallone può essere solo guardato da Cordaz. Una punizione alla Daniel Bertoni. In mezzo, c’è la rete del Crotone che si porta sul 2-1 su un pasticcio difensivo, in particolare di Manolas. Il Crotone ha la possibilità di servire Simy in area e il nigeriano del Crotone segna.

Il brutto del Napoli è nella ripresa. Simy ne ha segnato un altro. A proposito, Simy è forte. E poi Messias ha realizzato il 3-3 su black-out di Maksimovic. Non dimentichiamo che a Milano la Sampdoria ha segnato su un regalone di Theo Hernandez. Succede. Poi, sul 3-3, il Napoli ha ripreso a giochicchiare e Di Lorenzo ha segnato il gol vittoria con un bel diagonale di sinistro. Insomma, lo diciamo noi: stavolta non tirate sul Napoli di Gattuso. Non è da queste partite che si giudica un allenatore che peraltro a fine stagione con ogni probabilità andrà via. E che ha la chance di lasciare da eroe per aver raggiunto una qualificazione Champions abbondantemente alla portata di questo Napoli".