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TURIN, ITALY - AUGUST 01: Referee Gianluca Rocchi looks on after the final game of his career, the Serie A match between Juventus and AS Roma at on August 01, 2020 in Turin, Italy. (Photo by Filippo Alfero - Juventus FC/Juventus FC via Getty Images)
analisi Facebook di Roberto Beccantini -
Con il mercato che chiude a fine mese, azzardare una griglia ha poco senso. Si rischia di essere spiazzati dalla prossime mosse, da quel Cristiano, per esempio, che radio mercato indica tra color che son sospesi. Ma dal momento che proprio domani comincia il campionato dei campioni d’Europa, cedo. 1) Juventus; 2) Inter; 3) Milan; 4) Atalanta; 5) Napoli; 6) Roma; 7) Lazio; 8 ) Fiorentina; 9) Sassuolo; 10) Torino; 11) Sampdoria; 12) Cagliari; 13) Udinese; 14) Bologna; 15) Verona; 16) Genoa; 17) Empoli; 18) Spezia; 19) Salernitana; 20) Venezia.
Veniamo da una stagione epocale, l’Inter di Conte ha deposto la Juventus dei nove scudetti, ma Conte non c’è più, c’è Inzaghi, e non c’è più nemmeno Lukaku, c’è Dzeko. Manca, sulla carta, la squadra padrona. Dicono che sarà l’anno degli allenatori: è tornato Allegri chez Madama, è tornato soprattutto Mourinho, alla Roma, e poi Sarri alla Lazio, Spalletti a Napoli. Gestori, stregoni, scienziati, curiali. Fissi, non più di un paio: Pioli e Gasp. La pole della Juventus è legata a Cierre: già così può succedere di tutto, figuriamoci senza.
Mi intriga la Fiorentina di Italiano, ma siamo sempre lì, che ne sarà di Vlahovic? Ventun anni e 21 reti lo scorso rodeo, tanto per rendere l’idea. Ci sono più portieri stranieri che italiani, e pure questo è un segno dei tempi: come la perdita, a zero, del migliore in assoluto, Donnarumma. C’è un nuovo designatore, Rocchi al posto di Rizzoli, Dazn ha sfrattato Sky, i cambi continuano a essere cinque, torna la gente negli stadi, le casse piangono e frignano come poppanti. Parigi è lontana, come una volta la Cina.
Era l’11 luglio, quando la nazione si unì attorno alla nazionale e mandò tutti a «coming Rome». Da domani, 21 agosto, ci si torna a dividere.
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