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COMO, ITALY - APRIL 18: CEO Giuseppe Marotta of FC Internazionale looks on during the FC Internazionale training session at the club's training ground Suning Training Center at Appiano Gentile on April 18, 2022 in Como, Italy. (Photo by Mattia Pistoia - Inter/Inter via Getty Images)
di Giovanni Capuano -
Non c’è solo l’errore di Radu nella serata che rischia di costare lo scudetto all’Inter. La trasferta di Bologna si porta dietro una serie di valutazioni sbagliate che compensano anche la scarsa fortuna di una partita in cui la sconfitta non può non essere definita anche figlia del caso.
L’Inter ha perso anche perché ha giocato su un campo difficile una gara che pesava una tonnellata dal punto di vista psicologico. Lo ha fatto nel momento decisivo della stagione, senza margine d’errore e la tensione si è vista tutta col passare dei minuti: ha piano piano mangiato le sicurezze e aumentato la frenesia fino al suicidio perfetto di Radu.
Questa partita l’Inter avrebbe potuto e dovuto giocarla a febbraio, una volta saltata per Covid, se non avesse deciso di infilarsi in una serie di ricorsi senza speranza tra FIGC e Coni. E’ vero che la squadra di Inzaghi ha attraversato in quella fase il momento più brutto del campionato, ma il Bologna non è stato da meno: 6 punti in 6 partite in quel momento senza incrociare nessuna big. Portarla a fine aprile a furia di ricorsi si è rivelato un boomerang. Il resto lo ha fatto il campo che a volte disegna traiettorie impossibili da prevedere.
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