- Notizie Calcio
- Calcio Italiano
- Editoriali
- Calcio Estero
- Altri Sport
- Rubriche
- Redazione
TURIN, ITALY - FEBRUARY 01: Dusan Vlahovic of Juventus during a training session at JTC on February 1, 2022 in Turin, Italy. (Photo by Daniele Badolato - Juventus FC/Juventus FC via Getty Images)
di Giovanni Capuano -
Sgomberiamo subito il campo per evitare ogni fraintendimento: la Juventus di Vlahovic è da Champions League, come lo era anche prima di Vlahovic, ma non ha la certezza di andare in Champions League. E se mancherà il quarto posto sarà un fallimento a prescindere da Vlahovic e da quanto è stato pagato. Però - lo diciamo senza paura di essere etichettati come servi, manipolatori e cose simili - la Juventus di Vlahovic eredita una stagione compromessa e ha come prospettiva la corsa per il quarto posto, non altro. E non è nemmeno scontato che ci arrivi visto che davanti a lei ci sono squadre che stanno facendo un fior di campionato e che andrebbero rispettate invece di essere considerate, per gusto di polemica, delle semplici sacrificate alla Grande Rimonta.
E’ curioso che a sostenere che la Juventus, siccome ha preso Vlahovic, deve vincere tutto compresa la coppa interstellare siano gli stessi per cui la legge dell’obbligo non valeva a parti invertite. Quelli che Conte aveva ragione a incazzarsi contro i giornalisti che gli parlavano di scudetto dopo aver preso Hakimi e Lukaku, ad esempio. O quelli che si fanno paladini del campo unico giudice salvo poi dimenticare, per spirito polemico, che Inter, Napoli, Milan e Atalanta stanno facendo (e non da poco) molto meglio di questa Juventus e pure di quella prima che aveva un certo Ronaldo tra le sue frecce.
Verrebbe il sospetto che questa miopia discenda da alcuni pregiudizi ad personam (contro Allegri) e ad squadram (la Juventus), ma lo respingiamo perché sarebbe davvero troppo. Quindi ci limitiamo a ricordare che negli ultimi due campionati la media punti per il quarto posto e’ stata 78 e che il trenino davanti viaggia su quelle proiezioni: Inter 91, Milan e Napoli 81 e Atalanta (dovesse vincere il recupero con il Torino) 78. Il che significa per la Juventus di Vlahovic mettere insieme almeno 37 punti sui 45 rimanenti. Non impossibile ma nemmeno scontato. Con buona pace di servi, vassalli e manipolatori vari.
© RIPRODUZIONE RISERVATA