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EMPOLI, ITALY - NOVEMBER 27: Rocco Commisso president of ACF Fiorentina during the Serie A match between Empoli FC and ACF Fiorentina at Stadio Carlo Castellani on November 27, 2021 in Empoli, Italy. (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)
di Franco Ordine -
Rocco Commisso, presidente della Fiorentina, patrimonio stimato in 6,9 miliardi di dollari, è un tipo tosto. Lo spiega il suo curriculum vitae: è partito da un paesino della Calabria, immagino senza una lira in tasca, scalando una montagna per imporsi negli Usa e costituire una media company di quelle dimensioni. Il suo braccio destro, Joe Barone, di recente ha attaccato frontalmente Marotta e l’Inter accusando il club neroazzurro di non aver rispettato le regole che prevedono il pagamento degli stipendi e l’indice di liquidità. Cos’è l’indice di liquidità? È il parametro che viene misurato due volte l’anno, a novembre e maggio, dai contabili della federcalcio per stabilire se un club è in grado di poter acquistare calciatori al mercato estivo e invernale.
L’estate scorsa, la Lazio, non potè annunciare l’acquisto di Basic prima della cessione di Correa all’Inter, per intendersi. Gravina ha risposto a Commisso segnalando che i club di serie A hanno pagato gli stipendi dell’ultimo trimestre (ottobre-novembre e dicembre 2021) e 9 di loro hanno anticipato due mensilità. Fine del contenzioso? Neanche per idea. Perché la Fiorentina ha pubblicato il proprio indice di liquidità per dare conto del finanziamento fatto alla casse della società di volta in volta. Domanda: perché anche gli altri club, a cominciare dall’Inter, non fanno lo stesso? Non sarebbe un contributo alla trasparenza?
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