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MILAN, ITALY - FEBRUARY 05: Rafael Leao of AC Milan competes for the ball with Alessandro Bastoni of FC Internazionale during the Serie A match between FC Internazionale and AC Milan at Stadio Giuseppe Meazza on February 05, 2022 in Milan, Italy. (Photo by Claudio Villa/AC Milan via Getty Images)
di Franco Ordine -
Lautaro è uscito “asciutto” dal bollettino del giudice sportivo: nessuno sputo, soltanto qualche insulto in lingua madre a quel birbante di Theo Hernandez (anche lui deve darsi una regolata, il gesto provocatorio gli è costato, squalifica a parte, un’ammenda e -speriamo- una bella tirata d’orecchi di Pioli e Maldini, ndr) mentre Bastoni per le “espressioni ingiuriose” reiterate “nonostante l’assistente dell’arbitro lo avesse invitato a trattenersi” ha beccato 2 turni di squalifica e Simone Inzaghi 1 turno per “espressioni gravemente irriguardose nei confronti dell’arbitro” appositamente avvicinato.
Così sia l’uno che l’altro dovranno saltare la sfida di sabato con il Napoli. Questo è il punto: si può capire tutto, il dispetto per la sconfitta, la rabbia per il capovolgimento del risultato ma aggiungere al danno anche la beffa della squalifica non è cosa buona e giusta a questo snodo della stagione. E d’altro canto, a ben riflettere, già a Roma contro la Lazio (la prima sconfitta stagionale) e poi con il Real Madrid in Champions, si erano già intraviste scene isteriche. A Madrid ne ha pagato le conseguenze Barella, squalificato dall’Uefa per due turni. Forse è il caso che Marotta intervenga su questo aspetto per evitare complicazioni.
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