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LIVERPOOL, ENGLAND - MARCH 08: Players come together for a moment of peace and sympathy with Ukraine ahead of the UEFA Champions League Round Of Sixteen Leg Two match between Liverpool FC and FC Internazionale at Anfield on March 08, 2022 in Liverpool, England. (Photo by Michael Regan/Getty Images)
di Franco Ordine -
L’impresa sfiorata dall’Inter nel mitico Anfield racconta una grande conferma e svela una enorme ipocrisia. La conferma è la seguente: nonostante la differenza tra calcio inglese e italiano, c’è sempre la possibilità -per un cumulo di circostanze, tipo i tre pali centrati dal Liverpool- di stupire e d’imporre un risultato che ha quasi un valore storico considerati i precedenti in materia. Dietro l’impresa sfiorata c’è la solita lezione: in Champions, nei 180 minuti, non puoi sbagliare una sola mossa (castroneria di Sanchez) se vuoi ribaltare il risultato dell’andata.
L’ipocrisia svelata nella stessa serata è la seguente: aver cavalcato, da parte della propaganda interista, l’idea che il primato in classifica e il peso del pronostico iniziale fossero regali piovuti dal cielo e non la conseguenza di valutazioni tecniche. Per fortuna sull’argomento specioso è intervenuto l’ad Beppe Marotta il quale ha spazzato via ogni alibi: poche storie, siamo partiti con la missione di vincere la seconda stella e quello rimane l’obiettivo.
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