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di Franco Ordine -
"Per districarsi nel dedalo di dichiarazioni, regolamenti e pandette, ingredienti dello spinoso caso Lazio-Torino, bisogna adottare come bussola il protocollo approvato da governo e comitato tecnico-scientifico prima della ripresa del campionato dopo il lock down. Il dispositivo del collegio di garanzia del Coni su Juve-Napoli l’ha preso a martellate cancellando il 3-0 del Giudice sportivo e spalancato il portone alle decisioni delle diverse Asl regionali. Adesso per ricucire quello strappo bisognerà stabilire -con il prossimo dispositivo del giudice sportivo magari- la diversa portata dei due casi in questione e la presenza di una effettiva “causa di forza maggiore” che ha impedito al Torino di presentarsi all’appuntamento dell’Olimpico.
"La speranza conclusiva è che questo pasticcio serva di lezione al calcio italiano di serie A e contribuisca a evitare per il futuro altre irruzioni delle Asl nello stabilire quali partite si devono giocare e quali no: sarebbe la fine del campionato. Nel frattempo è cosa buona e giusta sottolineare che l’Asl di Torino si è comportata in modo diametralmente opposto ai colleghi di Napoli.
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