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PARMA, ITALY - APRIL 10: Referee Fabio Maresca looks on during the Serie A match between Parma Calcio and AC Milan at Stadio Ennio Tardini on April 10, 2021 in Parma, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Giuseppe Bellini/Getty Images)
di Franco Ordine -
Adesso che il processo a porte chiuse nei confronti di Maresca, l’arbitro di Roma-Milan, è stato istruito e concluso con una sospensione di uno o due turni (lo rivediamo in B dopo la sosta per nazionali), possiamo fare una riflessione ripulita dalle tante interpretazioni di parte ascoltate nelle ultime 48 ore. Secondo il capo degli arbitri, Rocchi, Maresca ha sbagliato complessivamente nella condotta della gara, nello specifico ha sbagliato nel tenere ferma l’idea sul rigore a Ibra dopo il richiamo del varista Mazzoleni. Di conseguenza nessun errore sul rigore invocato a voce dai romanisti in campo e da quelli schierati in trasmissioni tv, a proposito dello contrasto aereo tra Kjaer e Pellegrini.
Vorrei rovesciare gli addebiti e segnalare invece che il peccato originale di questo caso sta nella designazione da parte di Rocchi, sbagliata due volte. La prima volta perché non ha tenuto conto del disagio psicologico procurato dal fatto di essere fischietto napoletano in un torneo nel quale Napoli e Milan si contendono il primato in classifica. La seconda volta perché non ha controllato le statistiche. La più aggiornata recita testualmente: nel 2021 Maresca ha diretto tre volte i rossoneri in Milan-Torino, Parma-Milan e Roma- Milan e alla fine ha raggiunto questo record europeo producendo 15 ammoniti e 2 espulsi nel Milan! Fine della riflessione.
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