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BELFAST, NORTHERN IRELAND - NOVEMBER 15: Conor Washington of Northern Ireland sees his late effort blocked by Francesco Acerbi during the 2022 FIFA World Cup Qualifier match between Northern Ireland and Italy at Windsor Park on November 15, 2021 in Belfast, Northern Ireland. (Photo by Charles McQuillan/Getty Images)
di Roberto Dupplicato -
Al triplice fischio Mancini schizza negli spogliatoi, allo stadio di Belfast è finita 0-0 e i tifosi di casa possono cantare festosi Sweet Caroline, l’inno alla gioia che a luglio cantavamo noi a Wembley, contenti come mai. Stavolta la sensazione è da apocalisse, a caldo Adani e Rimedio riparlano del rigore di Jorginho, ma ormai è storia. Il web esplode: “l’anomalia è stata vincere l’Europeo”. Mancini torna e affronta i microfoni: ad Antinelli dice che al Mondiale “ci andremo a marzo, sono totalmente fiducioso e magari lo vinceremo anche”. Mancio prova a frenare la valanga mediatica. Intanto in giornata erano arrivate le parole dell’ex Ct Ventura. “Ci qualifichiamo sicuro”. Non se ne sentiva la mancanza di certe dichiarazioni che, col senno dello 0-0 senza un tiro in porto, risuonano beffarde, intanto Su Twitter si attacca Mancini di brutto. “Non ha messo un attaccante”, “ha sbagliato i cambi”, “si è rivista la timidezza mostrata in Europa quando era all’Inter”. Lui, il Selezionatore, in panchina è stato pizzicato dai microfoni e lo fa notare Riccardo Cucchi: "Dai ragazzi! Un gol lo facciamo? Porca p...". Ma non è arrivato nessun gol, anzi abbiamo rischiato.
Ora è tutto un calcolo con la testa ai Playoff fra teste di serie, e per fortuna l’Italia lo è, e possibili avversarie. “Sono due finali”, la prima in casa, spiega Paola Ferrari. “Ci sarà un sorteggio per il campo della seconda sfida”. Dice Bizzotto nel dopo gara su Rai Sport. Ma va vinta la prima, e oggi gli azzurri non sembrano in grado di battere nemmeno una squadra di calcio giovanile. “Dopo l’Europeo pareggiate 4 partite su 5 giocate e la quinta era la Lituania in casa. Non esiste attenuante che tenga, bastava davvero vincerne una qualsiasi di quelle 4”. Twitta Ennio Terrasi Borghesan. Mancano le analisi tv scatenate di Tiki Taka mentre su Sky Sport 24 ci sono Compagnoni e Federica Lodi, si collegano a Roma con Di Marzio, che boccia Belotti, e Marchetti. Erano con Vieri a guardare la Nazionale e secondo Bobo Gol “ci mancano due attaccanti” oltre a Immobile. Ma va? Adani troneggia tatticamente sulla Rai, il suo esordio in telecronaca è stato un attestato di stima importante da parte dei vertici, ma se l’Italia non va in Qatar non si sa chi trasmetterebbe l’evento, che comunque sarebbe mediaticamente monco. Anche se Mediaset senza gli azzurri ha comunque ottenuto ottimi ascolti per l’investimento del 2018 in Russia.
A marzo quindi ballano molti interessi e potremmo ritrovarci di fronte la Svezia o CR7. Giuseppe Pastore su Twitter scrive: “Italia pessima a cominciare dal suo ct, incapace da settimane di scrollare dalle spalle dei giocatori l'ansia che si è moltiplicata - paradossalmente, ma neanche tanto - una volta vinti gli Europei. Contro chiunque ci capiterà, a marzo sarà un inferno: e l'inferno saremo noi”. Di “inferno” si parla anche su Linea Notte, che apre con la serata di delusioni, a far capire quanto il fatto sia “largo”. Sui giornali è uno strazio. Tuttosport titola con “Ci vuole un’altra Italia” e “resta da superare il problema del gol”. Sorteggio dei playoff il 26 novembre a Zurigo. Per il Corsport siamo “Appesi a un filo” e il focus è per Insigne, che da falso nueve ha deluso. Ma sono molti i quotidiani che in prima pagina parlano dell’Italia. “Incubo spareggi” per La Stampa, “Il Mondiale si allontana” su Il Messaggero. Per Il Resto del Carlino siamo in “disastro”, “Qatar a rischio” per Il Giornale. Su Libero si legge che sono “sparite le idee e la voglia di saltare l’avversario”.
Tutto è da ritrovare prima dei playoff, ma statene certi: questi per Mancini saranno mesi di bufera mediatica. I titoli di oggi scateneranno la valanga su radio, tv e social, come quello de La Gazzetta dove giganteggia la parola “incubo”. Senza altre gare ufficiali questi 4 mesi e mezzo saranno caldissimi, per il cittì e per i calciatori: servono altri due miracoli, dopo quelli di questa estate, nel frattempo non contate sulla stampa, col Mondiale a rischio vi faranno “a pezzi”.
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