Podcast

Walker: “Se il Milan ti vuole, vuoi andarci. Ibra? Ha un’aura incredibile”

Jacopo del Monaco
L'ex terzino del Manchester City ha parlato della sua partenza dall'Inghilterra, dell'arrivo in rossonero e di Ibrahimović.
00:30 min

Kyle Walker, terzino destro del Milan classe 1990, ha raccontato diverse cose nell'ultima puntata del podcast che porta il suo nome. Ecco le parole dell'ex calciatore del Manchester City.

Walker: "Non si dice di no al Milan, Ibra è molto serio"

—  

Nell'ultima puntata del podcast che porta il suo nome, Walker ha parlato della sua nuova esperienza al Milan, passando per l'addio al City ed altri argomenti, come la stagione che sta vivendo il Diavolo ed il suo futuro.

Sull'addio al Manchester City:  "Ho detto al team manager che volevo salutare i ragazzi in mensa prima di andarmene quando ho saputo che l'affare era concluso. Lui ha mandato un messaggio a tutti, c'erano lì 150 persone e ho dovuto dire arrivederci, il che è stato un po' snervante e triste. Ho parlato e salutato tutti, dagli addetti alle pulizie, ai cuochi fino ai fisioterapisti".

Sull'arrivo in rossonero: "Per me vivere un campionato diverso, vivere una cultura diversa, giocare per un club come il Milan... non credo che si possa rifiutare. Quando sai un club così importante ti vuole, tu vuoi andarci ed affrontare una nuova sfida. Ho pensato che dovevo andare e provare qualcosa di diverso perché non voglio avere rimpianti a fine carriera. Potevo esplorare qualcosa di diverso e venire in un club come questo. Penso che sia stata la scelta giusta per me".

Sul futuro: "Sono arrivato in prestito. Devo tenere in considerazione il fatto che potrei anche tornare al City. Ovviamente le parti devono raggiungere un accordo alla fine della stagione, il capitolo non è completamente chiuso, ma vedremo cosa succede".

Sulla Nazionale inglese: "È stato un grande sollievo quando Tuchel mi ha chiamato e abbiamo parlato. Ho parlato con lui anche del passaggio al Milan e gli ho detto che voglio restare in Europa per continuare a rappresentare l'Inghilterra ed arrivare a 100 presenze".

Sul rito d'iniziazione: "Ho dovuto cantare una canzone di Amy Winehouse. Ero un po’ nervoso. Mike Maignan voleva chiedermelo, ma non voleva farlo. Gli ho detto che l'avrei fatto senza problemi. Sono salito sulla sedia e tutti ballavano, anche il mister".

Sulla squadra: "Entrare nello spogliatoio del Milan è stato diverso, entri e sai che le persone guarderanno ciò che fai, cercheranno di emulare la mia routine, se vado in palestra, se faccio le cose giuste nel modo giusto. Devi essere un esempio. Ho vinto un po’ di cose al City, ora si tratta di trasmettere la mia esperienza. La qualità che abbiamo è paurosa".

Sulla stagione: "Sappiamo tutti che non è stata una grande stagione finora, ma possiamo finirla bene. Con la qualità che abbiamo, tra giocatori e allenatore, a prescindere da ciò che accadrà la prossima stagione, dobbiamo chiuderla al meglio".

Su Ibrahimović: "Ho giocato contro di lui e l’ho già visto in precedenza. È ancora come un giocatore, ma ha un altro ruolo ora. La sua aura è incredibile. Ciò che ha fatto per questo club, per questa città, per il calcio: merita tutto ciò che ha ottenuto. L’unico con cui posso accostarlo è Rooney, ma è diverso perché lo conosco personalmente e lo conosco come Wayne. Zlatan è molto serio".