Paul Walsh
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Prima di approdare agli Spurs, giocava nel Liverpool, dove perse sia la finale di Supercoppa Europea che quella di Coppa dei Campioni, in entrambi i casi a vantaggio della Juventus. Nel 1988 arriva al Tottenham, dove disputa quattro stagioni (interrotte da un breve prestito al Queens Park Rangers). Solo 19 centri in più di cento apparizioni. In seguito passa al Portsmouth per due anni, prima di trasferirsi al Manchester City, dove segna praticamente lo stesso numero di gol ma usufruendo di meno della metà dei gettoni. Una sola stagione a Manchester, chiusa con una salvezza risicata (erano ben altri tempi per i citizen, prima del soldo arabo).
Emmanuel Adebayor
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In anni più vicini ai nostri, l'ex attaccante togolese arriva al City nel 2009 per 29 milioni di sterline dall'Arsenal. Con l'arrivo di Mancini in panchina, le cose cambiano in negativo per lui: trova meno spazio e l'allenatore italiano gli fa presto capire che preferisce Mario Balotelli al suo posto. Prestato al Real Madrid, floppa pure con le Merengues: farà ritorno in Inghilterra, ma solo per allenarsi con l'under 15 del City. Il Tottenham, però, ci crede ancora e lo riscatta dopo una buona stagione in prestito: saranno 35 le firme dell'africano in quasi cento presenze con gli Spurs. Passerà quattro anni indimenticabili a Londra, nell'ormai demolito White Hart Lane.
Kyle Walker
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Il più importante, nonché il più recente, doppio ex della sfida è di origini giamaicane e attualmente gioca nel Milan. Nel 2009 viene acquistato dal Tottenham, che lo presta Sheffield United, prima di entrare in pianta stabile negli Spurs nel 2011; l'anno successivo è il miglior giovane della Premier League e firma per altri 5 anni. Non tutti possono vantare 180 presenze con la divisa degli Spurs. Nel 2017 il Manchester (d'Arabia) lo preleva per 55 milioni: per Guardiola è inamovibile e con lui vincerà tutto, in patria e in Europa, prima di diventare capitano nella stagione 2023/24. Curiosità: il 6 novembre 2019, in occasione della partita di Champions contro l'Atalanta, ha ricoperto il ruolo di portiere negli ultimi dieci minuti di gioco, riuscendo a difendere il risultato finale di 1-1.
Kieran Trippier
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Teoricamente è un doppio ex, tecnicamente non ha mai esordito con la prima squadra del City. Ma più di dieci anni di settore giovanile lo rendono sicura parte della storia del secondo club di Manchester. Dall'età di 9 anni alla maggiore età, Trippier indossa quella maglia, ma è il Burnley la società che gli darà fiducia: grazie a quasi 200 presenze con il club del Lancashire, verrà notato dal Tottenham, che lo acquista per una manciata di milioni nel 2015. Inizialmente riserva di Walker, dopo la cessione di quest'ultimo, s'impone come titolare dei londinesi, totalizzando 114 presenze in quattro stagioni, prima di volare a Madrid. Il richiamo della Premier lo farà tornare in Gran Bretagna ben presto.
Paul Stewart
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L'ultimo di questa carrellata è nato proprio a Manchester, ma esordirà nel City "soltanto" dopo 201 presenze con il Blackpool. Una sola stagione con i citizen, ma 26 centri sono un bel biglietto da visita per il Tottenham, che lo acquista nel 1988. Sono altri anni per due 'Big' del calcio moderno e Stewart, con la maglia degli Spurs, non fa bene quanto a casa sua: chiuderà con 28 gol in 131 partite i suoi quattro anni a Londra. Quella maglia, però, gli permetterà di strappare anche una convocazione con la Nazionale.