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Davide Astori se n’è andato nella notte, come fanno solo i veri sognatori. Domani sera, però, sarà comodamente seduto su una poltrona privilegiata per godersi Cagliari-Fiorentina, il suo Derby nella Terra degli Uomini. Questa è stata, è e sarà per sempre la gara di Davide! Sei stagioni al Casteddu, tre con il giglio appiccicato su quel cuore birichino. Tocca a noi giornalisti spiegare agli altri quello che non hanno capito di Astoriper continuare a ricordarlo sempre.
Davide, che ci ha insegnato il rispetto della vita, era un tripudio di versatilità umana. In lui eleganza e talento abbondavano come miele nell’alveare. Adesso l’Angelo dell’Italia calcistica chissà cosa direbbe prima della partita della Sardegna Arena. Magari che il calcio è poesia, non fatturato.
Il bravo ragazzo e buon padre di famiglia, ha sempre saputo flirtare con l’eccellenza attraverso la semplicità del suo sorriso. Ora Cagliari e Fiorentina lo onoreranno con una partita degna di un designer di fama mondiale con l’hobby del pallone, la sua inguaribile malattia terrena.
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