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BENEVENTO, ITALY - FEBRUARY 07: Massimo Ferrero, President of Sampdoria talks to Carlo Osti, Sporting Director of Sampdoria prior to the Serie A match between Benevento Calcio and UC Sampdoria at Stadio Ciro Vigorito on February 07, 2021 in Benevento, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)
Dopo nove anni è finita la storia tra Carlo Osti e la Sampdoria. Eppure il responsabile delle aree tecniche aveva firmato il rinnovo fino al 2023 pochi mesi fa. Lo storico braccio destro prima di Garrone poi di Massimo Ferrero è stato congedato con una lettera. Dopo quasi un mese di ferie forzate, cominciate prima della partita con l’Inter, Osti era tornato a Bogliasco per stare vicino alla squadra, ma è stato congedato con la consegna di una lettera in cui si comunicava la fine del rapporto. Qui Ferrero ha ribadito le inadempienze già contestate il 3 settembre in un’altra lettera che, di fatto, aveva aperto la crisi. I motivi sostenuti dal presidente: cattiva gestione dei trasferimenti della squadra femminile, mancanza del raggiungimento degli obiettivi (cessioni), i rapporti con Roberto D’Aversa e il suo staff. Mattia Grassani, avvocato di Osti, ha contestato punto per punto le prime accuse di Ferrero, affermando che, cessione di Damsgaard esclusa, gli obiettivi sulle cessioni sono stati raggiunti tutti.
La frattura in ogni caso non si è più ricucita e, in attesa del pronunciamento da parte del giudice sul licenziamento, Osti rimane esonerato. C’è, però, qualcosa di più, secondo ClubDoria46.it. Un altro motivo importante della frattura è di natura economica. Dopo il rinnovo Ferrero ha riconosciuto a Osti un aumento, equiparando il suo ingaggio a quello di Faggiano e riconoscendogli anche un plus. Avrebbe, quindi, guadagnato più dell’attuale ds. Dopo il mercato, però, Ferrero ha chiesto a Osti di rinunciare all’aumento e, di fronte al no del diretto interessato. disposto a rinunciare a qualcosa ma non a tutto, la contesa si è inasprita fino alla burrasca finale.
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