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GABBIADINI SI CONFESSA

Samp, Gabbiadini: “Ho temuto di smettere ma adesso…Ranieri? Spero resti con noi”

Redazione DDD

Manolo Gabbiadini a 360 gradi. Tornato dal lungo stop per infortunio, l'attaccante della Sampdoria sta recuperando, con le sue prestazioni e i suoi gol, il tempo perduto.

Manolo Gabbiadini ha fatto il punto sul suo rendimento alla Sampdoria, sugli obiettivi del club doriano e sul futuro di Claudio Ranieri. "La cosa che mi sta facendo meglio è giocare con continuità dopo i tanti mesi ai margini per l’infortunio. Più che altro ero preoccupato - ha confessato l'attaccante blucerchiato in una lunga intervista a Il Secolo XIX - perché è stato uno degli infortuni più seri della mia carriera e qualche timore di non riuscire più a tornare c’era. Anche quando sono tornato in campo non stavo ancora benissimo, non riuscivo a giocare come volevo. È stata dura. Ora mi sta tornando la forma che mancava dopo mesi. Forse incide in senso positivo anche il modo in cui giochiamo, in cui riesco a partire più da dietro, sono più distante dalla porta, e molto dipende dal fatto che sto giocando tanto con Fabio che fa la fortuna di chi gioca con lui perché fa movimenti perfetti che ormai capisco al volo".

E il futuro di Ranieri? "Non sono decisioni che spettano a me, io posso dire che con lui sto benissimo, in un anno e mezzo non posso lamentarmi di nulla, grande stima e rispetto come allenatore e come uomo. E' una decisione sua e della società, io spero rimanga ma solo il mister lo può sapere. L'Europeo? Onestamente non ci penso. È una stagione in cui sono partito tardi e ora il mio pensiero è tornare in forma e a fare bene con la Sampdoria. La nazionale deve essere una conseguenza ma la mia concentrazione è sul finire bene la stagione. L'ottavo posto? È difficile ma ci proviamo. Anche loro sono una squadra che sta bene e il fatto che giochino insieme con lo stesso allenatore da tre-quattro anni non è poco. Significa avere un gioco rodato, meccanismi fluidi e si conoscono tutti a memoria. Sarà difficile ma noi non abbiamo nulla da perdere, quindi andremo al Mapei sereni per provarci. È una bella libertà arrivare a sei partite dalla fine con 42 punti e quindi la testa sgombra. E non vogliamo rallentare, siamo tutti convinti di chiudere bene".

Ancora Gabbiadini, tra la "lite" con Candreva e l'assist a Quagliarella: "Lite? La stanno facendo passare tutti come una cosa strana ma non è così. Il rigorista è Fabio, poi quando non c’è lui l'anno scorso era Gaston e io. Quest’anno se non c’è Fabio o Gaston tocca a me o Candreva. Voglio dire, abbiamo delle gerarchie e siamo assolutamente d’accordo, poi che tra noi si possa parlare in campo ci sta, ma in quella circostanza garantisco che non abbiamo discusso e il fatto di aver battuto io non è stata una forzatura o un atto di presunzione. Non capisco perché tutto questo clamore, io e Antonio non abbiamo litigato. Se Quagliarella mi pagherà da bere per l'ultimo assist? Preferisco che mi restituisca l'assist domani contro il Sassuolo. È così il gioco di squadra, conta vincere non chi segna. Fabio ha fatto gol molto più difficili, per lui è stato un gioco da ragazzi, magari agganciare lo stesso pallone per qualcun altro sarebbe stato più complicato. Fabio è secondo a pochi quando sente la palla da spingere in porta".