- Notizie Calcio
- Calciomercato
- Calcio Italiano
- Streaming
- Editoriali
- Calcio Estero
- DDD X EVENTS
- Redazione
CAGLIARI, ITALY - JANUARY 18: Stefano Pioli coach of Milan looks on during the Serie A match between Cagliari Calcio and AC Milan at Sardegna Arena on January 18, 2021 in Cagliari, Italy. (Photo by Enrico Locci/Getty Images)
di Franco Ordine -
Il premio Liedholm assegnato a Stefano Pioli a Cuccaro, nel regno di Nils e di suo figlio Carlo che ne ha ereditato la memoria oltre che il legame con il Milan, è un primo riconoscimento del grande lavoro svolto dal tecnico rossonero che pure -ricordiamolo per segnalare il ruolo del destino- fu scelto da Boban e Maldini dopo la rinuncia di Spalletti. Ecco lo spunto, involontario, al primo confronto: Stefano Pioli ha sicuramente un carattere meno elettrico dell’attuale tecnico del Napoli e una maggiore stabilità umorale, a parità di abilità professionali. Non sono due qualità di poco conto se devi guidare una squadra per dieci mesi all’anno.
Il premio segnala, con qualche ritardo, la costruzione di una squadra, il giovanissimo Milan, partito dalle macerie di Atalanta-Milan 5-0 e passato attraverso un radicale cambiamento dei ranghi senza appesantire ulteriormente il bilancio societario che anzi, ha trovato modo di dimezzare le perdite ereditate dalla sciagurata parentesi cinese. Pioli è stato in grado di offrire serenità al gruppo, stimolare i migliori, mettere insieme grandi vecchi e giovanissime promesse, elevare il tasso del calcio espresso e tenere, sorprendendo tutti, il Milan in testa alla classifica per un girone e qualcosa nel passato torneo e oggi di restare lassù nonostante una valanga di assenze e infortuni. Per chiudere: se posso osare un paragone, che ho visto è stato ripetuto da Lippi, Pioli mi ricorda molto da vicino Carlo Ancelotti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA