derbyderbyderby calcio estero Arsenal-Wolves, come il 433 perfetto di Mikel Arteta sta dominando la Premier League e l’Europa

ANALISI TATTICA

Arsenal-Wolves, come il 433 perfetto di Mikel Arteta sta dominando la Premier League e l’Europa

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Alle 21 di stasera va in onda uno scontro fondamentale per capire le sorti della cima della Premier League: quali saranno le armi tattiche dell'allenatore spagnolo per evitare un passo falso come contro l'Aston Villa?
Pietro Rusconi

Arsenal-Wolverhampton dovrebbe essere una partita di facile lettura sulla carta. Prima in classifica contro ultima in classifica. 33 punti per i Gunners a confronto dei soli 2 dei Wolves. Le due squadre stanno attraversando due momenti storici incredibilmente differenti. I gunners sono in perenne ascesa da qualche anno, grazie all'enorme lavoro costruito da Mikel Arteta. I wolves invece vivono annate di decadenza dall'addio di Espirito Santo (2021), che molto probabilmente culmineranno con la retrocessione in questa stagione.

Anche nel calciomercato c'è stata una discrepanza importante fra i due club. La campagna faraonica per l'Arsenal con gli arrivi di Gyokeres, Eze, Zubimendi e Madueke si contrappone a quella povera del Wolverhampton, autofinanziato dalla cessione di Matheus Cunha e Ait-Nouri. Il brasiliano, venduto allo United per 75 milioni di euro, non è stato adeguatamente sostituito. Arias è fermo a 0 reti e assist e Arokodare non riesce a compensare il salto di livello col campionato belga. Tuttavia, i londinesi non funzionano solo grazie agli innesti prodigiosi, ma anche per via di un sistema tattico posizionale super organizzato e preciso. Mikel Arteta sembra aver trovato le chiavi giuste per scardinare qualsiasi squadra. Riuscirà a portarsi a casa Arsenal-Wolverhampton o soccomberà sotto la pressione di Guardiola?

La fase di possesso di Arteta

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Il modulo base dei Gunners varia tra il 433 e il 4231. In costruzione, i pretoriani di Arteta si posizionano con un 325 o 424. Il fulcro di questa fase è il doppio perno a centrocampo, formato da Declan Rice (sx) e Martin Zubimendi (dx). Il giocatore inglese ha compiti più offensivi rispetto agli scorsi anni (anche per la ripetuta mancanza di Odegaard), soprattutto relativi agli inserimenti nei mezzi spazi sx. Zubimendi rimane più indietro di Rice ma resta un giocatore incredibilmente pericoloso per la sua qualità nel attaccare la profondità coi filtranti.

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La costruzione parte prima di tutto dai centrali. La qualità tecnica dei difensori dell'Arsenal è elevata (Hincapié, Gabriel, Saliba) e questo permette una buona uscita col pallone fra i piedi. I terzini svolgono ruoli particolari e fondamentali: Calafiori è sempre in movimento, pronto a interscambiarsi posizione, entrando dentro il campo e liberando spazi offensivi per Rice o allargandosi certificando ampiezza per l'attacco. Anche Timber sul lato dx offre garanzie di sovrapposizione e di nuovo ampiezza. Il 3+2 di inizio azione viene così garantito dall'abbassamento di uno dei due terzini coi centrali e dal conseguente spostamento dell'altro sulla linea offensiva.

Una peculiarità di Arteta è la continua rotazione di posizione fra i suoi giocatori. Gli scambi fra Eze-Zubimendi e Rice-Calafiori sono stati fondamentali nel 4-1 sugli spurs. Il gioco in rifinitura viene dominato dalla costruzione di triangoli e ricerca del terzo uomo. I duelli individuali delle ali rimangono imprescindibili per la qualità tecnica di Saka, Madueke e Martinelli.

Arsenal-Wolverhampton: attaccare un blocco basso

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Il Wolverhampton, schierato con un 343, inevitabilmente punterà a giocare con un blocco basso. Le squadre italiane fanno fatica ad attaccare contro questa tipologia di difesa (la maggior parte della Serie A lo attua) e i risultati si notano. Tuttavia, l'Arsenal ha trovato degli spunti e degli strumenti per provare a scardinarlo. Sono situazioni di scarso pressing avversario e di attesa per innescare il meccanismo giusto. Innanzitutto, Arteta alza di molto la linea difensiva per una riaggressione immediata, evitando transizioni rapide e inattese. Il tema del terzino interno al campo e del suo interscambio ritorna prepotentemente: per esempio, Trossard si trova spesso a crossare lasciando spazio interno a Calafiori che aiuta nella gestione palla Zubimendi e libera spazio a Rice, portandolo sulla linea offesiva a 5.

Questa tattica è particolarmente efficace muovendo tanto i centrali avversari, portandoli fuori dalle loro zolle. Perciò una delle chiavi utilizzate da Arteta quest'anno è Mikel Merino come falso nove. Lo spagnolo, soprattutto nella grandissima e perfetta vittoria contro il Bayern, ha giocato una partita magnifica. Con il suo abbassamento a centrocampo e il suo movimento incessante, i punti di riferimento (non fissi come quelli di un Gyokeres) svaniscono completamente. Merino ha funzionato come una esca-calamita per Tah che attirato fino a centrocampo lasciava ampi spazi in copertura da sfruttare per Rice o Eze. I cambi di gioco rapidi sono un'altra soluzione cercata anche grazie alle ampiezze dei terzini.

I celebri piazzati dell'Arsenal

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Inoltre un punto forte dell'Arsenal è sicuramente il gioco da palla inattiva. 12 gol finora (2 da calcio di rigore) che rendono i londinesi la squadra più prolifica da piazzato. Il punto chiave di questa soluzione è la corsa centrale di Gabriel verso l'area di rigore. Una variante porta il centrale brasiliano a partire da dietro per inserirsi prepotentemente nel corridoio di mezzo creato dai blocchi dei compagni, posizionati a ridosso del portiere.

Una seconda modalità avviene con l'isolamento di Gabriel e il sovraccarico dei compagni sul secondo palo. Durante la battuta, essi tagliano verso il primo, portandosi i marcatori appresso e liberando spazio per l'inserimento solitario del centrale. I blocchi sono una componente fondamentale della realizzazione. Disturbando il portiere e i centrali fisici avversari, si ha un chiaro vantaggio dinamico nel colpo di testa. Inoltre, il posizionamento di 3 uomini al limite dell'area permette una riconquista immediata e l'organizzazione di un nuovo attacco alla difesa.

In questo scenario, l'assenza del brasiliano sarà dunque un fattore non solo per la fase difensiva, ma anche in fase offensiva. Tuttavia, ai Gunners non mancano soluzioni alternative. Uno degli uomini più pericolosi è Jurrien Timber, nonostante i "soli" 179 cm di altezza: 4 dei suoi 6 gol con la maglia dell'Arsenal sono arrivati su colpo di testa.

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La fase di non possesso per Arsenal-Wolverhampton

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In fase difensiva Arteta piazza i suoi con un 442 (un centrocampista si alza sulla linea della punta). Con questo modulo, l'Arsenal riesce a garantire una grande copertura e un asfissiante controllo degli spazi. Quando arriva il trigger (segnale tattico che innesca una reazione specifica come riaggressione o inizio del pressing), tendenzialmente su una giocata laterale della costruzione avversaria, la pressione si sviluppa a uomo e con grande intensità.

La squadra si dispone su un blocco medio-alto, in modo tale da puntare subito alla riconquista del pallone e ridurre gli spazi tra i reparti. Il 442 infatti permette una grande compattezza tra le linee, rendendo il campo piccolo per la squadra avversaria. La zona centrale diventa così incredibilmente densa e impenetrabile, anche grazie all'accentramento delle ali in copertura.