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CHAMPIONS LEAGUE

Atalanta-Chelsea, le idee bergamasche e le spese miliardarie dei Blues

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Mentre il Chelsea deve vincere per giustificare l'investimento, l'Atalanta gioca sapendo di aver già vinto la propria scommessa: essere competitivi nell'élite europea mantenendo i conti in ordine.
Samuele Dello Monaco

La sfida è di quelle importanti. La data è cerchiata in rosso sul calendario. Il 9 dicembre 2025 alla New Balance Arena di Bergamo arriva il Chelsea, per sfidare l'Atalanta. Uno scontro anche societario: i nerazzurri, simbolo di sostenibilità e player trading, contro il Chelsea, emblema dell'illimitata possibilità di spesa.

Come arrivano Atalanta e Chelsea al match

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Basta un rapido sguardo alla classifica della League Phase per capire l'ironia della sorte e la grandezza dell'impresa nerazzurra. Dopo 5 giornate, il tabellone recita una verità che dovrebbe far riflettere i contabili di Londra: Chelsea 10 punti, Atalanta 10 punti.

I Blues si trovano al 7° posto, la Dea al 10°, separati solo da una differenza reti leggermente favorevole agli inglesi (+6 contro +1). Eppure, il percorso per arrivare a quella doppia cifra non potrebbe essere più diverso. Il Chelsea ci è arrivato dopo campagne acquisti faraoniche, accumulando talenti su talenti, spesso senza una logica apparente se non quella della forza bruta finanziaria. L'Atalanta ci è arrivata vendendo i suoi pezzi pregiati e ricostruendo, anno dopo anno, grazie alla visione della famiglia Percassi e alla mano sapiente di Gian Piero Gasperini.

Le spese folli dei Blues

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Per comprendere la follia di questo confronto, bisogna guardare i numeri in faccia. Dall'avvento della proprietà Boehly-Clearlake, il Chelsea ha bruciato oltre 1,6 miliardi di euro in meno di quattro anni. Una cifra mostruosa, sufficiente a comprare l'intera Atalanta almeno un paio di volte.

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Solo nell'ultima estate del 2025, i Blues hanno versato nelle casse di mezza Europa quasi 300 milioni per assicurarsi l'ennesima ondata di talenti come Joao Pedro e Jamie Gittens, che si sono aggiunti a una rosa già satura di acquisti da record come Enzo Fernández (121 milioni) e Moisés Caicedo (116 milioni).  Mentre a Bergamo ogni euro viene pesato col bilancino dell'orafo, a Londra si continua a giocare a un monopoli reale, accumulando dozzine di calciatori spesso costretti a guardare la partita dalla tribuna.

Il bilancio finale

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Vedere le due squadre appaiate a 10 punti è già una vittoria morale per i bergamaschi. Significa che il lavoro sul campo, l'identità tattica e la coesione del gruppo possono colmare il gap economico. Mentre il Chelsea deve vincere per giustificare l'investimento, l'Atalanta gioca sapendo di aver già vinto la propria scommessa: essere competitivi nell'élite europea mantenendo i conti in ordine.