In una lunga intervista rilasciata al sito ufficiale del club, il Ceo dell’Atletico Madrid, Miguel Angel Gil, ha trattato diversi temi. Dalla crescita fuori dal campo ai risultati della scorsa stagione, con la mente ancora concentrata sul rigore di Julian Alvarez e l’eliminazione dalla Champions League, fino ad arrivare agli obiettivi futuri. Ecco i passaggi salienti delle sue dichiarazioni.
Spagna
Il Ceo dell’Atletico Madrid Gil: “Pronti a cambiare per sempre il concetto di club”


Le parole di Gil e il rigore sbagliato da Alvarez
—In primis Gil si è concentrato sulla grande crescita del club. “Abbiamo battuto record storici in termini di abbonati, soci, follower sui social media e presenze allo stadio”. Chiaramente gli ottimi risultati in termini di utenza favoriscono anche la solidità economica e di conseguenza i lavori per le nuove infrastrutture: "L'Atletico Madrid ha stretto accordi relativi a finanziamenti, costruzioni e accordi con vari operatori per la cittadella dello sport che stiamo sviluppando parallelamente allo stadio”.
Il momento più importante della stagione dell’Atletico Madrid, per Gil, è stata l’eliminazione in Champions League per mano dei rivali di sempre del Real Madrid. “La squadra - spiega Gil - ha giocato molto bene fino a quella settimana. Poi già con il Getafe [pochi giorni prima della sfida al Real, ndr] si percepiva la tensione e infatti quando la concentrazione è passata alla partita contro il Real, a inizio secondo tempo, è andata male”. Per Gil il contraccolpo è stato fortissimo: “La partita contro il Madrid, viziata da un chiaro errore arbitrale, ha segnato l’umore dei giocatori, dello staff e dei tifosi fino a fine stagione”.

Miguel Angel Gil spiega: “Da quel giorno in poi io ho sempre cercato di risollevare il morale [...] per evitare danni ancora maggiori. Capisco la delusione e l’enorme rabbia dei tifosi dell’Atletico, poiché la provavo a mia volta. Facevo fatica a dormire a causa della rabbia che provavo, ma la mia posizione mi costringeva a valutare che decisione prendere. Il calcio è uno sport di successi ed errori, solo chi prende decisioni può fare giusto o sbagliato: giocatori, allenatori, arbitri e dirigenti”.
Il futuro dell'Atletico Madrid: la Città dello Sport cambierà tutto
—“So che sollecitare chiarimenti sull’interpretazione della regola non annulla il danno subito. Però credo nel bisogno di lavorare per migliorare il nostro mondo. Così si costruisce un calcio migliore”. Gil conclude il passaggio sull’eliminazione in Champions League e si concentra sulla partecipazione al Mondiale per Club: “Per me è stato motivo di orgoglio vedere l’Atletico al Mondiale. Per esserci bisognava guadagnare più punti del Barcellona nelle competizioni europee nei quattro anni prima della competizione e farlo è stato molto difficile”.
Tuttavia, l’esito sul campo è stato deludente: “Di nuovo una grande frustrazione. Abbiamo vinto due partite su tre nella fase a gironi e ci aspettavamo bastasse per accedere agli ottavi. I quattro gol di scarto contro il Psg ci hanno penalizzato troppo. Comunque, è stata una bellissima esperienza che ha fatto crescere ulteriormente l’immagine dell'Atletico nel mondo e ci ha regalato l’affetto di molti fan americani”.
Gil ha spiegato la difficoltà di investire contemporaneamente sul nuovo stadio e sulla rosa: “Direi che è stato complicato. Il finanziamento di uno stadio non si ripaga in poco tempo. Abbiamo quindi effettuato un primo aumento di capitale nel 2021, per 120 milioni di euro, poi altri 70 nel 2024. Solo così abbiamo potuto acquistare Alvarez, Sorloth, Le Normand e Gallagher. Quest’anno per affrontare le spese serviranno almeno altri 60 milioni”.
Nella prossima stagione crescerà ancora la Città dello Sport, uno dei grandi progetti dell’Atletico Madrid che cambierà non solo il club, ma anche la capitale spagnola e la sua geografia. “Quando abbiamo firmato l’accordo per la creazione della Città dello Sport - spiega Gil - abbiamo assunto diversi impegni. Con il Consiglio Comunale, la Comunità di Madrid, i residenti, ma anche e soprattutto con i tifosi e il club. Il progetto cambierà l’immagine e il futuro della società, le sue dimensioni, le entrate e i servizi che sarà in grado di offrire. Si tratta del progetto più ambizioso mai realizzato da una società calcistica intorno al suo stadio e cambierà per sempre ciò che è un club”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA


/www.derbyderbyderby.it/assets/uploads/202505/7585c88eb40c6ec2d0e806a0dc00d283.jpeg)