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PREMIER LEAGUE

Chelsea-Arsenal 3-5, il giorno in cui Van Persie ammutolì lo Stamford Bridge

Samuele Dello Monaco
Domenica pomeriggio, a Stamford Bridge, ci sarà da divertirsi. Perché Chelsea-Arsenal non è mai una partita banale: è il cuore pulsante di una Londra che batte a ritmo di gol.
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Londra è una città di confini invisibili, ma quando il calendario della Premier League segna Chelsea contro Arsenal, quelle linee diventano di fuoco. Domenica 30 novembre 2025, Stamford Bridge apre i cancelli per uno dei derby più sentiti d'Inghilterra. Nord contro Ovest, Gunners contro Blues. Arriviamo a questa sfida con la consapevolezza che, in un campionato sempre più fisico e tattico, i punti persi nei derby valgono doppio. Per l'Arsenal è l'occasione di ribadire la propria egemonia cittadina e di classifica; per il Chelsea, giocare in casa offre l'opportunità di ricucire lo strappo e lanciare un messaggio ai Gunners in vetta alla classifica

Mentre attendiamo il fischio d'inizio di questo nuovo capitolo del 2025, la mente corre inevitabilmente indietro nel tempo. C'è una data scolpita nella pietra della Premier League moderna, un pomeriggio in cui la tattica lasciò spazio alla pura anarchia calcistica: il 29 ottobre 2011.

Il primo tempo del match

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Era un sabato di fine ottobre. Sulla panchina dei Blues sedeva il giovane André Villas-Boas, profeta di una linea difensiva altissima e rischiosa; su quella dei Gunners, l'eterno Arsène Wenger. Quello che ne scaturì non fu una partita, ma un thriller psicologico mascherato da incontro di calcio.

Il Chelsea parte forte, illudendo lo stadio con il gol di Frank Lampard. Sembra la solita storia di solidità del Chelsea di quegli anni, ma l'Arsenal di quel periodo è una creatura strana: fragile dietro, letale davanti grazie a un uomo in stato di grazia, Robin van Persie. L'olandese pareggia, ma John Terry, il capitano, riporta avanti i padroni di casa prima dell'intervallo.

Dramma Blues, festa Gunners

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Nella ripresa la logica abbandona il campo. André Santos e Theo Walcott ribaltano tutto: 2-3 per l'Arsenal. Stamford Bridge è ammutolito, poi esplode di nuovo quando Juan Mata inventa una parabola meravigliosa per il 3-3 all'80'.

Mancano dieci minuti, quando all'85' accade l'impensabile. Malouda tocca indietro per John Terry. Il terreno è viscido, la pressione è alta. Il capitano del Chelsea scivola goffamente a faccia in giù. È l'immagine del crollo. Robin van Persie, come un rapace, ne approfitta: raccoglie il pallone, scarta Cech e deposita in rete il 3-4 a porta vuota. Il Chelsea si getta in avanti disperato, lasciando ampie praterie. Al 92', in contropiede, ancora lui, l'olandese volante, scarica un sinistro terrificante che piega le mani a Cech. Finisce 3-5. Tripletta di Van Persie.

Quel 3-5 rimane, ancora oggi, il manifesto del calcio inglese: imperfetto, crudele e assolutamente inarrestabile. Domenica pomeriggio, a Stamford Bridge, ci sarà da divertirsi. Perché Chelsea-Arsenal non è mai una partita banale: è il cuore pulsante di una Londra che batte a ritmo di gol.