Si dissolvono i sogni brasiliani, si materializzano, invece, quelli Blues. Con un due a zero senz'appello ed una prestazione dominante, la formazione di Maresca guadagna il pass per la prima finale del Mondiale per Club. Per arrivare all'ultimo atto non c'è stata una vera e propria corsa a ostacoli, piuttosto una marcia trionfale contro Benfica, Palmeiras e Fluminense. Otto gol fatti, soltanto due subiti. Da vincitori della Conference League e Campioni del Mondo, il passo potrebbe essere davvero breve.
Marea blues
Dal successo in Conference alla finale del Mondiale: il breve passo del Chelsea

A ritmo di samba apre le marcature l'ex della partita, Joao Pedro. L'attaccante fa partire un missile terra aria su cui neanche Fabio, stavolta, riesce a mettere le sue manone da veterano. Il Chelsea grazie ad una forza fisica straordinaria ed un atletismo fuori dal comune, come se non fossero reduci da circa sessanta partite stagionali, domina nella zona nevralgica del campo. Pressa fino ai limiti dell'area di rigore avversaria. I brasiliani, per tanto tempo, sono alle corde. Il primo squillo del Fluminense arriva con il numero 14 Cano che spiazza Sanchez ma trova pronto Cucurella, a deviare il pallone proprio sulla linea di porta.
Galvanizzato dalla possibilità di ripristinare il pareggio la formazione di Portaluppi si sbilancia in avanti, ottenendo - quasi - un calcio di rigore, che viene tolto dopo un check da parte dell'arbitro. I brasiliani, però, ci sono. Sono vivi, vogliono la finale. E tra qualche polemica non spenta ed animi accesissimi, termina la prima frazione. Nella seconda il Chelsea mette in campo tecnica, qualità, geometrie che poche altre squadre europee vantano. La sfera viene monopolizzata dai giocatori di Maresca e nessuno riesce ad interrompere la linea di passaggi tra Enzo Fernández, Cole Palmer e Moisés Caicedo.

Portaluppi, a quel punto, prova a mischiare le carte. Esce Germán Cano ed entra Keno, insieme ad Everaldo. Rispettivamente 34 e 35 anni. Non esattamente i jolly che possono neutralizzare i muscoli degli inglesi; ma con esperienza e imprevedibilità, uno dei pochi tiri nel secondo tempo verso la porta difesa da Sanchez arriva proprio da parte di Keno. Il Fluminense insiste, ma pare non avere più energia nelle gambe: ne approfittano, quindi, i Blues che ripartono in contropiede chiudendo definitivamente la partita. Joao Pedro, dopo una cavalcata tutto campo, rientra sul destro e toglie le ragnatele dall'angolino. Doppietta, probabilmente le scuse stavolta non bastano - per i tifosi del Flu. Esplodono, invece, i suoi nuovi sostenitori.

La formazione di Portaluppi va nel pallone: prova a gestire, uscire dal basso come oggi piace tanto dire. Ma pare non averne più le forze: tant'è che è in più di un'occasione gli attaccanti del Chelsea rubano palla e si avvicinano minacciosamente davanti alla porta di Fabio, ma senza più trovare il guizzo vincente. E sul triplice fischio dell'arbitro, anche l'ultima brasiliana - e non europea - saluta la competizione. L'ultimo atto sarà una sorta di finale di Champions League rivisitata: agli uomini di Maresca saranno affiancati in finale i parigini del Paris Saint-Germain, in cerca dell'ennesimo successo, o i campioni del Real Madrid, che quest'anno sono rimasti a bocca asciutta.
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