Jessica Carter, stella della nazionale inglese femminile, ha abbandonato i social media dopo essere stata vittima di pesanti insulti razzisti durante l'Europeo femminile 2025 in Svizzera. Un episodio che ha riacceso l'attenzione sul tema degli abusi online nel mondo del calcio. Il CEO della Football Association, Mark Bullingham, ha condannato duramente quanto accaduto, sollecitando un'azione più incisiva da parte delle piattaforme social e delle autorità.
Piattaforme social nel mirino
FA, Bullingham duro: “I social non fanno abbastanza contro gli abusi e il razzismo”

ST GALLEN, SWITZERLAND - JULY 13: Martin Kallen, CEO at UEFA Events SA, and Mark Bullingham, Chief Executive Officer of the FA, interact during the UEFA Women's EURO 2025 Group D match between England and Wales at Arena St. Gallen on July 13, 2025 in St Gallen, Switzerland. (Photo by Eddie Keogh/Getty Images)

Bullingham: Serve responsabilità sui social, non vediamo progressi"

Bullingham ha dichiarato che, nonostante le pressioni esercitate negli anni dalla FA insieme a realtà come Kick it Out, i miglioramenti concreti nella lotta agli abusi online sono ancora insufficienti. L'Online Harms Act, pensato proprio per contrastare questo fenomeno, non ha finora prodotto risultati sperati. "Ci aspettavamo di più, specialmente su temi come i contenuti "legali ma dannosi". L'Ofcom deve assicurarsi che le piattaforme rispondano delle proprie azioni" ha affermato.
Il CEO ha anche sottolineato come molti insulti provengano dall'estero, rendendo complicata l'azione penale. "Circa la metà degli abusi è fuori dalla giurisdizione britannica. Procedere legalmente è spesso difficile e costoso. Per questo è essenziale puntare sulla prevenzione"
La FA coinvolge la polizia, ma la rete non basta
L'FA ha già segnalato alle autorità gli insulti ricevuti dalla Carter e ribadisce che i responsabili vanno perseguiti, ovunque si trovino. "Prevenire è meglio che curare. Le piattaforme non possono più limitarsi a fare da portale neutrale, devono comportarsi come editori, vigilando su ciò che pubblicano".
Bullingham ha inoltre dichiarato che tutte le piattaforme social, senza eccezioni, potrebbero fare molto di più: "La rimozione dei contenuti è solo il primo passo. Servono strumenti per bloccarli prima che appaiono, e un supporto concreto nei processi legali".
L'episodio che ha coinvolto Carter, dopo quelli già tristemente noti a Saka, Sancho e Rashford dimostra quanto il problema sia ancora profondo. Per la FA è tempo che la rete, finalmente si prenda le sue responsabilità.
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