Dalla finale del 2010 decisa da Iniesta alla vendetta del 2014, con un sonoro 5-1 rifilato in Brasile: i momenti chiavi di Spagna-Olanda.
C'è qualcosa di nobile e antico nel duello tra Olanda e Spagna. Due nazioni dalla lunga tradizione monarchica, con radici che affondano nella storia d’Europa, si ritrovano ancora una volta su un campo di battaglia moderno: il calcio. Non si tratta di una guerra tra imperi, ma di una sfida per la supremazia calcistica in Nations League, trofeo che non vale quanto un Mondiale o un Europeo, ma che attribuisce la facoltà di sedere al tavolo dei più grandi del continente.
La rivalità tra queste due rappresentative non può essere spiegata sfogliando i libri di storia, ma soltanto attraverso un campo da calcio: infatti, in una lista stilata dal Corriere della Sera sulle venti rivalità tra Nazionali più accese, questa sfida manca. Tuttavia, dal nuovo millennio sia Spagna che Olanda hanno rappresentato un nuovo modo di fare calcio, introducendo sistemi e modi nuovi, e spesso si sono incontrate nei momenti decisivi delle più importanti manifestazioni sportive. Infatti, la rivalità tra queste due squadre si può raccontare proprio attraverso questi due momenti chiave.
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Sudafrica 2010, il primo Mondiale spagnolo
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Al Soccer City di Johannesburg, l'11 luglio 2010, si scontravano l'Olanda di Bert van Marwijk e la Spagna di Vicente Del Bosque. Erano due squadre che si assomigliavano per certi versi, nonostante la formazione Oranje spiccasse prevalentemente per il talento di alcuni fuoriclasse - tra cui Robben e Sneijder - mentre della Spagna impressionava un collettivo orchestrato a meraviglia. E in rosa, comunque, c'erano campioni destinati a diventare tra i più forti della storia del calcio. Peraltro, c'era anche tanto Barcellona. Dunque, la Spagna era un gruppo perfettamente in armonia, capace di schiacciare qualsiasi formazione le capitasse contro con la forza del suo gioco.
La partita fu un duello teso e combattuto che non si risolse nei canonici novanta minuti. L'intensità del match era tangibile dallo schermo di ogni televisore collegato in qualsiasi angolo del mondo. La squadra di Del Bosque provò a trovare spazi grazie alle geometrie di Xavi e Iniesta, ma l'Olanda preparò così bene la finale da riuscire a neutralizzare quasi ogni tentativo d'assalto. Dal canto suo, la Spagna rimase fedele alla propria filosofia, nonostante il rischio di passare in svantaggio su un contropiede di Arjen Robben, che in quell'occasione si lasciò ipnotizzare da uno straordinario Iker Casillas.
L'episodio chiave arrivò quando le lancette del cronometro accarezzarono il centoventesimo minuto. La partita era ancora bloccata sullo 0-0, il pensiero dei rigori aleggiava sul campo, fin quando Iniesta non controllò un pallone perfettamente e lasciò partire un destro che lo consegnò all'eternità. Il genio spagnolo corse a prendersi l'abbraccio dei suoi tifosi e nel frattempo mostrò la maglia dedicata a Dani Jarque, amico scomparso prematuramente che, tra l'altro, aveva giocato nell'Espanyol, squadra che si nutre di una fortissima rivalità con il Barcellona. Quella finale fu il coronamento di una generazione irripetibile, meravigliosa, capace di conquistare dal 2008 al 2012 due volte l'Europeo e una volta la Coppa del Mondo. La Spagna dei primi anni '10 è senza alcun dubbio una delle selezioni più iconiche della storia del calcio.
Brasile 2014: la vendetta Oranje e la fine di un’era
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Tessere le lodi di quella Spagna è d'obbligo, ma l'Olanda incamerò quella delusione trasformandola in sete di vendetta. Tant'è che il secondo momento chiave che fa percepire la forte rivalità tra queste due squadre prese vita nel Mondiale successivo, quello del 2014, in Brasile. La Spagna si ripresentò quasi con gli stessi uomini del suo formidabile tridente di successi (due anni prima aveva battuto l'Italia in finale d'Europeo, imponendosi con un netto 4-0). Nella prima fase della manifestazione, Spagna e Olanda vennero pescate nello stesso girone, completato da Cile e Australia.
Sulla panchina della Spagna sedeva ancora una volta Del Bosque, mentre per la rappresentativa Oranje era stato designato Van Gaal per tentare di consegnare un trofeo a quella fortissima generazione di calciatori. L'atmosfera, stavolta, era diversa: la Spagna era detentrice del titolo, ma l'età avanzava e la freschezza di qualche anno prima sembrava svanita. L'Olanda, invece, aveva ancora fame e sete di rivincita. E il 13 giugno 2014, in Brasile, si consumò una delle vendette più spettacolari della storia del calcio.
La Spagna andò in vantaggio grazie a Xabi Alonso, e la partita sembrò indirizzarsi verso un altro successo per gli spagnoli. L'Olanda, però, ripristinò la parità con un gol iconico di Robin Van Persie; un gesto tecnico straordinario che lasciò Casillas impotente. Quella rete, a prescindere dal risultato, sarebbe diventata una delle più belle della storia dei Mondiali. Da lì la formazione di Van Gaal aumentò i giri e - soprattutto - con le incursioni di Arjen Robben mise a ferro e fuoco la difesa spagnola. Si susseguirono due gol dell'attaccante del Bayern, un altro di Van Persie e trovò la rete anche Stefan De Vrij. Fu una disfatta per la Spagna, un risultato clamoroso di 5-1 che mise la parola fine sull'epoca d'oro.
Quel Mondiale, infine, si rivelò disastroso per le Furie Rosse, eliminate già nella fase a gironi con soli tre punti ottenuti. Fu il tramonto di una generazione irripetibile. Dall’altro lato, l’Olanda continuò il suo cammino fino alla semifinale, dove fu fermata dall’Argentina di Messi ai rigori. Riuscì comunque a conquistare il terzo posto, battendo il Brasile padrone di casa e lasciandolo fuori dal podio del suo stesso Mondiale.
Una rivalità che continua
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La Spagna si presenta di nuovo come grande favorita al match di Nations League, dato che è fresca vincitrice dell'Europeo ed è guidata da una giovane generazione di talenti, tra cui il sorprendente Lamine Yamal e il mago del centrocampo Pedri, che con il Barcellona si sta confermando a livelli altissimi. Vincere il match d'andata significa mettersi in buone condizioni, facendo un passo avanti verso l'accesso alle semifinali. Chi avrà la meglio?