Nel 2022 Gabriel Jesus lasciò il Manchester City dopo cinque anni per trasferirsi a Londra e vestire la maglia dell'Arsenal. L'attaccante brasiliano a Londra Nord è stato tormentato da infortuni e problemi fisici che ne hanno ridotto sensibilmente il minutaggio. Gabriel Jesus però è tornato nell'ultima partita di Premier League, vinta dai ragazzi di Mikel Arteta per 2-1 contro i Wolves. Il brasiliano appena rientrato a disposizione ci ha messo lo zampino di Yerson Mosquera al minuto 94. Tre punti di un peso specifico importante per mantenere due punti di vantaggio sul Manchester City secondo in classifica.
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Gabriel Jesus: il Palmeiras può attendere, priorità all’Arsenal
Gabriel Jesus: presente e futuro
—Gabriel Jesus in questi anni è sempre stato messo in discussione, della serie che se il Manchester City di Guardiola lo vende un motivo ci sarà. Jesus, di nuovo a disposizione di Mikel Arteta, è tornato nel momento decisivo della stagione quando servono gol pesanti e decisivi. Nel corso di un'intervista rilasciata The Players' Tribune, Gabriel Jesus ha allontanato definitivamente le voci di mercato che per diverso tempo lo hanno accostato ad altri club. Ecco le parole dell'attaccante: "Sento di avere ancora dei conti in sospeso all'Arsenal. Non voglio andarmene. Molti mi chiedono perché non scelga la via della Saudi Pro League o un ritorno in patria. Un giorno mi piacerebbe chiudere il cerchio con il Palmeiras, ma quel momento non è ancora arrivato".

Tra il clima di Londra e l'Arsenal
—Gabriel Jesus confida che uno dei motivi per cui ha deciso di firmare per l'Arsenal è stato proprio l'allenatore spagnolo: "Quando ho deciso di seguire Mikel, il mio obiettivo non era semplicemente segnare, ma vincere titoli. Al mio arrivo in Premier League, la percezione generale era quella di aver acquistato un "puro finalizzatore", ma io non mi vedo affatto così. La mia dote migliore è la disponibilità a fare qualunque cosa pur di aiutare il gruppo a vincere.
Al City ho ricoperto molti ruoli: a volte condividevo il peso dell'attacco, altre partivo dall'esterno, oppure usavo la mia fisicità per legare il gioco. Non devo necessariamente essere un "numero nove" classico per essere utile. Non sono rimasto qui per il clima di Londra. Sono qui per lasciare il segno e fare la storia di questo club".
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