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Il Galatasaraysi è incoronato campione di Turchia per la 25ª volta, scrivendo un nuovo capitolo dorato nella sua storia. Nella notte perfetta dell’Ali Sami Yen, i giallorossi hanno travolto il Kayserispor con un netto 3-0, festeggiando il titolo con due giornate d’anticipo. A rendere magico il sipario su questa cavalcata trionfale è stato Fernando Muslera, leggendario portiere ed ex Lazio, che dal dischetto ha trasformato il rigore del definitivo 3-0. Una carezza poetica al pallone, un gol che non è solo cifra ma simbolo: il numero uno che chiude il cerchio con i guanti sporchi di gloria e i piedi scolpiti nella leggenda.
İyiler sonunda mutlaka kazanır.
Türkiye’nin ilk ve tek 5 yıldızlı şampiyonu ! ⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️#5YıldızlıŞampiyonpic.twitter.com/h2XiqOUbGC
— #5YıldızlıŞampiyon ⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️ (@GalatasaraySK) May 18, 2025
Il Galatasaray ha scritto un’altra pagina di gloria nella sua storia, conquistando il 25° titolo turco in una notte intrisa di magia e orgoglio. Il sipario si è aperto con la firma di Victor Osimhen, che con il suo istinto da predatore ha sbloccato il match segnando il 25° gol personale in campionato, cifra simbolica di una stagione straordinaria. Subito dopo, è toccato a Yilmaz spingere ancor di più il Galatasaray verso la festa, con il gol del raddoppio. Ma il momento che resterà nella memoria collettiva è arrivato nel finale, quando Fernando Muslera, il guardiano della porta, l’uomo che para ma che questa volta segna, ha trasformato un rigore perfetto.
Il suo gol, elegante e iconico, ha suggellato il 3-0 finale e reso eterno un trionfo già scolpito nella storia. Sotto la guida di Buruk, i Leoni di Istanbul hanno dominato la stagione con cuore e lucidità, lasciando dietro anche il Fenerbahçe di José Mourinho. È stata una cavalcata regale, fatta di talento e determinazione, culminata in una serata in cui anche un portiere ha potuto scrivere poesia.
Fernando Muslera non segna spesso, ma quando lo fa, il destino sembra voler scrivere poesia. Il rigore trasformato oggi contro il Kayserispor, nel giorno del 25° titolo del Galatasaray, non è stato solo un gesto tecnico: è stato un simbolo, una firma d’autore a chiudere un capolavoro. Ma non è la prima volta. Dodici anni fa, nel 2012, sempre nell’ultima giornata di campionato, sempre su rigore, Muslera aveva già scritto il suo nome nel tabellino dei marcatori, nel 4-0 al Manisaspor.
Due gol in carriera, entrambi figli di stagioni trionfali, come sigilli poetici messi dal portiere che para, guida e - quando il destino lo chiama - segna. È come se ogni volta che il Galatasaray torna sul trono, la storia senta il bisogno di passare anche dai suoi guanti e dai suoi piedi. Muslera non è solo il numero uno: è la memoria viva di una squadra che vince con il cuore e scrive con l’anima.
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