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Dopo la sosta per le Nazionali la LaLiga torna ad essere protagonista nel fine settimana. Tra le partite in programma spicca la sfida per tra Getafe-Atletico Madrid. I padroni di casa cercano punti per continuare la corsa all'Europa, mentre il Colchoneros cercano la quinta vittoria consecutiva e sperano in un passo falso del Villarreal per salire al terzo posto. Fischio di inizio alle ore 18:30. Mettiamo a confronto gli schemi degli allenatori dei due club.
Sulla panchina del Getafe dal 2023, José, detto Pepe, Bordalás a gennaio 2025 si è guadagnato il premio come miglior allenatore del mese di gennaio de LaLiga. Eppure in Spagna è molto discusso. In molti lo amano e moltissimi lo odiano, motivo per cui non può risultare indifferente a nessuno. Grazie a lui gli Azulones sono diventati una squadra molto ostica da affrontare. Ecco il motivo.
Bordalas, come ormai è risaputo, pratica schemi incentrati sul rallentare il ritmo di marcia di squadre ben più attrezzate. Il tecnico 61 enne adotta uno stile di gioco molto pragmatico e basa la sua tattica sul cinismo e l’efficacia. Non si interessa ad un gioco offensivo, anzi, con lui il Getafe si ritrova a giocare partite con delle linee molto strette e un baricentro molto basso.
Per applicare questa tattica rigidamente difensiva nel migliore dei modi, Bordalas lavora molto sull’unione del gruppo e la chimica della squadra. Per lui è importante che ogni calciatore possa sentirsi stimato dal gruppo, dai tifosi e ovviamente da lui stesso. Il tecnico di Alicante, inoltre, non disdegna affatto le strategie psicologiche che gli permettono di innervosire l’avversario. Per il classe '64, proteste e perdite di tempo sono un’arma da sfruttare. Se la tecnica non funziona, prova a farlo con qualsiasi altro mezzo, seppur ai limiti del regolamento.
Via le vecchie glorie, dentro giovani promettenti. L'ultimo calciomercato ha visto molte bandiere lasciare il Wanda Metropolitano per fare spazio a giocatori più giovani ma che in campo giocano come veterani. Capitano della nave resta sempre Diego Simeone. Dopo un inizio deludente i giocatori del Cholo sembrano aver capito cosa vuole da loro il tecnico argentino e i risultati si sono visti: 8 vittorie nelle ultime 10 partite tra campionato e coppe.
L'ex centrocampista di Inter e Lazio si affida ad un gioco caratterizzato da un forte pressing di tutti i componenti in campo in qualsiasi fronte, sfruttando le transizioni positive per poi colpire con verticalizzazioni rapide, grazie alle ottime qualità dei suoi giocatori offensivi. Nonostante il pressing richiesto, l'Atletico Madrid ha dimostrato più volte di essere capace di creare e organizzare un gioco basso, aspettando e riuscendo a ricavare gli spazi necessari per le imbucate da parte degli attaccanti.
Uno stile di gioco che, però, chiede un enorme spesa di energie, motivo per cui Simeone attua per ogni partita 4/5 sostituzioni per tenere un ritmo sempre alto, non permettendo agli avversari di sfruttare cali di intensità per riaccendere la gara. Palla bassa, aggressione immediata, ritmi alti, capacità negli inserimenti; queste doti rappresentano a pieno l’idea della squadra del Cholo.
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