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Nella sua prima stagione alla guida dell'Olympique Marsiglia Roberto De Zerbi ha lasciato un segno profondo.
Ha raccolto una squadra dall'ottavo posto, peggior risultato dalla stagione 15/16 e l'ha portata in Champions League. Il secondo posto è un messaggio chiaro al campionato francese in vista dell'anno prossimo, ci sarà anche l'OM in corsa per il titolo, PSG permettendo.
L'OM, insieme al direttore tecnico Mehdi Benatia, ha consegnato a De Zerbi le chiavi dello spogliatoio e ha realizzato un documentario che racconta i momenti salienti e le ambizioni del club. Sin dal primo giorno, la visione era chiara: cambiare mentalità e riportare il Marsiglia tra le grandi d’Europa.
De Zerbi ha saputo comunicare con intensità, ma anche riconoscere i propri errori. Il caso del terzino Murillo è stato emblematico. Dopo avergli messo troppa pressione in una partita a inizio stagione il tecnico si è scusato e da lì in avanti tra i due è nata una grande sinergia che ha portato al rinnovo del terzino.
Per De Zerbi, il calcio è anche un metodo di riscatto sociale. Non è un caso che tra i protagonisti della scorsa stagione spicchino Adrien Rabiot e Mason Greenwood. Il primo, reduce da rapporti complessi con PSG e Juventus, ha trovato a Marsiglia continuità e leadership. Il secondo, dopo le note vicende giudiziarie e l’addio al Manchester United, ha riscoperto il proprio talento e la gioia di giocare. Due storie di rivalsa che incarnano perfettamente la filosofia del tecnico e che rappresentano la punta dell'iceberg di un intero gruppo.
Il grande rammarico della stagione resta la Coupe de France. L’eliminazione ai rigori contro il Lille, dopo il gol del pareggio al 93’ firmato da Luis Henrique (ora all’Inter), ha lasciato l’amaro in bocca. Quello che era uno degli obiettivi stagionali è andato in fumo in partenza, ma ha lasciato degli insegnamenti per il futuro. In stagione c'è stata qualche altra caduta come la sconfitta in casa per 3 a 0 contro il PSG. La squadra però è riuscita a crescere dopo le delusioni e a rialzare la testa, riuscendo più volte a ribaltare situazioni sfavorevoli, anche in inferiorità numerica.
Il Marsiglia sta progressivamente assumendo il carattere del suo allenatore; intenso, coraggioso, ambizioso e magari un po rude per alcuni tratti. Ci sono ancora diversi miglioramenti da fare, l'annata è stata positiva ma i giocatori hanno imparato che se giochi per l'OM un'annata positiva non basta.
L'obiettivo da qui a un paio di anni è competere con il PSG per vincere la Ligue 1, provare a conquistare la Coupe de France e andare più lontano possibile in Champions League. E chissà: con questo spirito l'OM potrebbe diventare una delle outsider della prossima stagione magari arrivando ai quarti o persino in semifinale.
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