La Champions League è arrivata alla sua sesta giornata. La lotta per la fase finale entra nel vivo e questa sera ci sarà una sfida tutta da gustare. Allo Stadio Meazza va in scena il big match Inter-Liverpool. I neroazzurri cercano i tre punti per mettere un'ipoteca sulla qualificazione, mentre ai Reds, in grande crisi, serve la vittoria per continuare a sperare. La partita di questa sera, inoltre, vedrà contrapposti anche due allenatori dalle caratteristiche del tutto diverse, Cristian Chivu e Arne Slot. Vediamo l'angolo tattico dei due tecnici.
Champions League
Inter-Liverpool, l’angolo tattico: come giocano Cristian Chivu e Arne Slot

LIVERPOOL, ENGLAND - MARCH 08: Referee Antonio Mateu Lahoz sends off Alexis Sanchez of Inter Milan as players react during the UEFA Champions League Round Of Sixteen Leg Two match between Liverpool FC and FC Internazionale at Anfield on March 08, 2022 in Liverpool, England. (Photo by Michael Regan/Getty Images)


Inter, come gioca Cristian Chivu: costruzione dal basso e pressione alta
—La nomina di Cristian Chivu come nuovo allenatore dell'Inter è stata per molti una novità, visto che l'ex difensore non era la prima scelta dopo le dimissioni di Simone Inzaghi. Tuttavia, non si può dire che il cambio in panchina sia stata la fine di un percorso, al contrario, ma un senso di continuità perché il tecnico rumeno, nonostante sia alle prime armi, conosce molto bene l'ambiente neroazzurro dato che ci "vive" da ormai quasi 20 anni. Dopo la carriera da calciatore, infatti, l'ex Roma conta anche 5 anni come allenatore del settore giovanile.
Se nella sua breve esperienza al Parma Chivu ha giocato con il 4-3-3, nell'Inter il tecnico rumeno parte sempre con un 3-5-2 che può variare in un 3-4-1-2 in caso si debba proporre un assetto maggiormente offensivo. Uno dei concetti fondamentali del modulo del classe '80 è la costruzione dal basso, dove sono i difensore a cominciare le azioni, quindi niente lanci lunghi. I tre difensori si scambiano il pallone in attesa del movimento dei centrocampisti, il più delle volte è Calhanoglu ad essere cercato per tecnica e fantasia.
I due esterni sono molto aperti e cominciano poi ad alzarsi pronti a fornire una soluzione particolarmente offensiva sulle zone laterali del campo. Alle manovre di attacco prendono parte molti giocatori, motivo per cui il modulo prevede una posizione degli esterni molto avanzata. Una delle giocate maggiormente ricercata è quella del cambio gioco, mirato a premiare l’inserimento del centrocampista o addirittura dell’esterno opposti.
In fase difensiva, invece, il 3-5-2 si trasforma in un 5-3-2 quando gli avversari attaccano, con gli esterni che si abbassano parecchio per dare sostegno ai tre difensori centrali. Anche gli attaccanti tendono a posizionarsi sotto la linea del pallone. In questa situazione i neroazzurri adottano una marcatura a uomo molto aggressiva, con la ricerca del pressing già sulla costruzione bassa della squadra avversaria. Una volta recuperato il possesso, l’Inter cerca delle veloci transizioni in conduzione palla, con l’immediato attacco dello spazio da parte degli attaccanti e riversando tanti giocatori nella metà campo avversaria.

Liverpool, il metodo di Arne Slot: Szoboszlai la punta di diamante
—Nel giro di sei mesi la situazione in casa Liverpoolsi è completamente ribaltata. La tragica scomparsa di Diogo Jota, l'andamento deludente in campionato e adesso la guerra in casa con Momo Salah, che stasera non ci sarà. E forse anche per il resto della stagione. Arne Slot sarà costretto a rivedere la formazione e il suo metodo di gioco. Nelle ultime partite a coprire il ruolo dell'egiziano è stato Dominik Szoboszlai. Uno che in linea teorica può fare un po' tutto, ma che nessuno si sarebbe aspettato di vederlo esterno destro in un 4-2-3-1. Non a caso il tecnico dei campioni di Inghilterra in carica ha recentemente dichiarato che "non lo avrebbe visto lì ancora a lungo".
Quando i Reds giocano dalla difesa, la struttura di base è piuttosto simile alla tendenza della recente Premier League, ovvero un 4-4-2 con le ali che restano alte per bloccare la retroguardia avversaria e due attaccanti che si abbassano tra le linee. I doppi perni, Gravenberch e Szoboszlai, si mantengono più arretrati per connettersi con i difensori centrali e il portiere, mentre il Liverpool si assicurava il vantaggio del 5 contro 2 per mantenere la palla in difesa, aspettando il momento giusto per avanzare.
Quando l'avversario pressa con un approccio a uomo, i centrocampisti difensivi si inseriscono tra i difensori centrali per ricevere palla lontano dalla pressione. Uno degli aspetti più impressionanti del Liverpool è la sua capacità di manipolare la struttura difensiva avversaria creando superiorità numerica. I giocatori del Liverpool seguono infatti un fluido scambio di posizioni. Giocatori come Wirtz, Ekitike, Szoboszlai e Jones ruotano frequentemente, spostandosi nelle zone centrali per sovraccaricare il centrocampo.
La fase offensiva, a sua volta, mira a creare occasioni centralmente attraverso passaggi rapidi e complessi. Anche in questo caso l'elemento chiave della manovra è l'onnipresente Szoboszlai. L'ungherese, infatti, si rivela un'arma a doppio taglio sia nello sfruttamento degli spazi vuoti che nei lanci lunghi per spiazzare i difensori. Al resto ci pensano Ekitike, Gakpo e, fino a poco fa, Salah. Ora, con quest'ultimo, bisognerà trovare una soluzione.
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