Dopo un’annata complicata, chiusa al quindicesimo posto in Premier League, la situazione al Manchester United resta complessa. Questa volta a raccontare che qualcosa non va è proprio il capitano dei Red Devils, Bruno Fernandes. Il portoghese, intervistato dopo l’amichevole contro l’Everton, pareggiata 2-2, è apparso tutt’altro che entusiasta.
Red Devils
Manchester United, Bruno Fernandes non ci sta: “Non dobbiamo essere pigri”

Lo sfogo di Bruno Fernandes e il periodo nero del Manchester United
—In questi anni difficili in casa Manchester United, Bruno Fernandes è sempre stato una sorta di faro nella tempesta. Indubbiamente il giocatore più affidabile per rendimento, ora il lusitano è anche capitano del club. Un riconoscimento meritato, visto che le partite giocate in rosso sono ben 290, con 98 gol e 86 assist. Ecco cosa ha detto Fernandes dopo il pareggio in amichevole contro l’Everton: “Non siamo dove vorremmo essere. Ogni dettaglio, anche il più piccolo, conta. La nostra prestazione nella fase di non possesso non è stata delle migliori”.

La posizione di Fernandes è diventata sempre più dura: “Siamo stati un po’ pigri. Dobbiamo evitare la pigrizia, perchè poi la si può pagare da un momento all’altro. Dobbiamo cambiare questa cosa e, anche se la situazione sta migliorando, non siamo dove questo club deve essere”. Fernandes ha aggiunto: “Al Manchester United non puoi fare niente di sbagliato dentro e fuori dal campo, essendo un club enorme a livello mondiale. Niente passa in sordina”.

Fernandes ha anche indicato la direzione in cui la squadra deve andare: “Una volta questo club aveva la cultura vincente che ora non c’è e che dobbiamo ricreare. Penso che ci sia sempre stata la voglia di vincere, ma ovviamente se non vinci non mostri questa voglia”. Il portoghese pensa anche ai dipendenti dei Red Devils: “Un sacco di persone soffrono per questo, a partire da coloro che per tanti, tanti anni hanno lavorato al club hanno dovuto andarsene”. Poi un pensiero per i tifosi: “I nostri sostenitori pagano sempre di più per i biglietti e noi apprezziamo lo sforzo che fanno per noi. Ora tocca a noi ripagare sul campo il loro affetto”.
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