Londra, sabato 20 dicembre, ore 18.30. Al Tottenham Hotspur Stadium è tutto pronto per la 17esima giornata di Premier League. Mentre gli Spurs e i Reds si preparano a darsi battaglia sull’erba, nelle cucine del Nord di Londra e del Merseyside si gioca un’altra partita, altrettanto importante: quella tra i piatti forti delle due città.
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Tottenham-Liverpool, dal campo alla tavola: chi vince in cucina?

Se il campo fosse la lunga tavolata di un pub, Tottenham-Liverpool sarebbe una sfida tra tradizioni popolari, comfort food e identità operaia, dove le calorie superano i punti in classifica e la tattica si misura in gravy.
Primo tempo: il Tottenham punta su sostanza e orgoglio londinese

Gli Spurs si presentano all’appuntamento con un 4-3-3 ordinato e pragmatico, quello di chi sta ai fornelli con pochi fronzoli e tante certezze. In porta, il Sunday roast: solido e affidabile, sempre presente nelle occasioni importanti. Non sarà un tipo spettacolare, ma ci si può sempre fidare della carne arrosto con patate e salsa gravy.
La difesa è compatta e molto british. I centrali sono i fratelli bangers and marsh, salsiccia e purè: semplici, fisici, impossibili da spostare. Sulle fasce, le jacket potatoes, le patate al forno ripiene, versatili e imprevedibili, in grado di gestire ogni contropiede.
A centrocampo, detta i tempi la steak and ale pie, anima dello spogliatoio, calda e intensa come una carezza dopo 90 minuti al freddo sulle gradinate. Ai lati lavorano due mediani esperti: il fish and chips, sinonimo di presenza costante, e scotch eggs, le polpette di carne trita con un uovo sodo di quaglia che ti sorprende all’interno.
Ma è in attacco che il Tottenham sorprende davvero. Come ala sinistra, troviamo il chicken tikka masala, deliziosamente speziato, simbolo della Londra multiculturale, e a destra, elegante e concreto, il beef Wellington. Punta centrale: lo sticky toffee pudding, 100% inglese, appiccicoso, dolcissimo e impossibile da marcare.
Secondo tempo: il Liverpool alza il ritmo con la tradizione popolare

Ma ai Reds proprio non va di rovinarsi la serata, e rispondono un 4-3-3 ad alta intensità, di chi a cena non si siede mai e a tavola non fa mai mancare niente. Tra i pali c’è lo Scouse, lo stufato simbolo della città: umile, coriaceo e di cuore.
La linea difensiva è tutta sostanza: meat pies al centro, solide e compatte, salt and pepper chips sulle fasce, aggressive e pungenti. A centrocampo, la tradizionale lobscouse, lo stufato dei marinai, tiene unita la squadra, le mezzali sono corned beef (manzo salato) e black pudding (sanguinaccio), ruvide e intense.
Davanti, il Liverpool mostra a tutti la sua fame: le ali sono fish pie (il pasticcio di pesce) e il cheese on toast, immediati e letali. Al centro dell’attacco, apparentemente semplice ma devastante, il bread and butter pudding, un tortino di pane e burro, annegato in una crema alla vaniglia e noce moscata e cotto al forno.
Tottenham-Liverpool: Londra vs Merseyside
—Chi vince tra Londra e Liverpool? Difficile da dire, per chi non ha un passaporto britannico. A decidere la partita, come spesso accade, è il dolce. Victoria sponge cake e tè caldo, semplice ed elegante per gli Spurs, contro la apple crumble e custard dei Reds, rustica e profumata.
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