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Valencia, febbre da “sabato sera”: tornano le mascherine

Valencia
L'influenza è prossima al suo picco di contagi e i giocatori del Valencia lo sanno bene. Onde evitare problemi e infezioni varie si ritorna a indossare la mascherina protettiva.
Francesco Lovino

Dicembre è arrivato da un po' e l'influenza ha già giocato brutti scherzi a molti. Persone comuni e non devono dunque fare i conti con un virus particolarmente aggressivo pronto a far venire i brividi. Così, prima del Natale, in casa Valencia non bastavano quelli che possono incutere l'Atletico Madrid e il suo stadio, ci ha messo del suo anche l'influenza.

Valencia, febbre da “sabato sera”: tornano le mascherine- immagine 2

Ahi Valencia, il virus fa male

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Quindicesimo in classifica e pronto ad affrontare una delle trasferte più impegnative della stagione, quella del Wanda Metropolitano, il Valencia è stato travolto da una situazione epidemica piuttosto preoccupante. La contingenza del momento è data dal fatto che sicuramente tre giocatori hanno dovuto fare i conti col malanno dicembrino. Inoltre, lo staff medico ha pensato bene prima del viaggio per Madrid di prendere precauzioni per evitare lo spargimento ulteriore del virus influenzale.

Così, oltre ad evitare il più possibile il contatto, un giocatore bianconero è stato avvistato alla vigilia del match con i Colchoneros in palestra con una mascherina protettiva. Gaya, Almeida sono solo alcuni dei protagonisti che in pullman hanno dovuto riscoprire uno spiacevole mezzo già usato in passato per tamponare il contagio da Covid-19.

Gli assenti per la partita contro l'Atletico

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Gaya, fermatosi a firmare autografi dopo l'arrivo all'hotel che ospita la squadra a Madrid, si è detto speranzoso di tornare a giocare. Javi Guerra, centrocampista, aveva accusato qualche linea febbrile in settimana. Ora si è ristabilito ed è partito dunque con la squadra. L'ultimo in ordine di tempo a palesare problemi di questo tipo è stato Rjoja. Questi è certo di non prendere parte alla trasferta col resto del gruppo.

A costoro si aggiungono Tarrega, squalificato, e Diakhaby che non ha ancora smaltito i postumi di un problema muscolare. Si può ben capire lo status di timore affrontato dagli spagnoli. La gara con l'Atletico è già particolarmente difficile, ma col clima di paura da contagio, potrebbe diventare un Everest da scalare.