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Valencia-Siviglia, dal campo da calcio alla tavola: chi vince la sfida gastronomica?

Valencia Siviglia
Valencia-Siviglia si trasforma in una sfida gastronomica: paella, clóchinas e horchata contro gazpacho, salmorejo, tapas e huevos a la flamenca. Un duello tra Mediterraneo ed Andalusia, dove il verdetto lo decide il palato
Silvia Cannas Simontacchi
Silvia Cannas Simontacchi

Domenica 7 dicembre, ore 16.15. Al Mestalla va in scena Valencia-Siviglia, valido per la 15^ giornata di Liga. Bianconeri contro rossobianchi: due città piene di sole, due tifoserie calde, due identità forti.

Dimentichiamoci per un attimo la posizione in classifica e il rendimento delle due squadre nelle ultime cinque partite. Questa volta, a sfidarsi non sono due formazioni in lotta per allontanarsi dalla zona salvezza, ma i sapori più tipici delle loro città, su un campo profumato di agrumi e di Andalusia.

Primo tempo: scende in campo il Valencia con una top player, la paella

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Il Valencia parte con un 4-3-3 elegante ma ricco, schierando in difesa un piatto che non sbaglia un intervento: la fideuà, una paella di pasta corta, con la solidità marina di un veterano. A centrocampo domina una top player di fama (ma anche di fame) internazionale: la paella valenciana con pollo, coniglio e verdure. La fascia del capitano non può che essere la sua.

Sulle fasce si muovono le clochinas, le cozze valenciane, piccole e gustosissime, perfette per rompere il ritmo degli avversari. In attacco, pronte a bucare ogni difesa con il loro gusto intenso, arrivano le Esgarraet, baccalà e peperoni in insalata, conditi con una dose generosa di aglio e olio d’oliva. Difende la porta, dolce e appagante, l’Horchata de chufa, una bevanda dolce e allo stesso tempo rinfrescante, che difende il risultato con il suo stile autentico. Quella valenciana è una cucina solare, popolare e mediterranea fino all’ultimo passaggio.

Secondo tempo: il Siviglia risponde con il meglio dell’Andalusia

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Gli andalusi rispondono con un 4-2-3-1 che alza la temperatura a un livello Spaghetti Western. In difesa si schiera il gazpacho andaluz, glaciale e pungente come il più impeccabile intervento in scivolata. A rafforzare il concetto che “a qualcuno piace freddo”, a centrocampo troviamo il salmorejo, la variante più robusta e scenografica del gazpacho, a dettare i tempi e mantenere il possesso palla.

Più avanti, comandano le tapas sevillanas: il micidiale solomillo al whisky (lombo di maiale al whisky e aglio), l’imprevedibile rabo de toro (coda di toro stufata), e la carillada de cerdo (guancia dii maiale stufata). In attacco, immancabili, le huevos a la flamenca, uova al forno con pomodoro, patate, jamon iberico e chorizo, pronte a colpire appena trovano spazio. Tra i pali, un dolce che profuma di tradizione: i pestiños, fritti, dorati, luccicanti di miele e profumati di anice, in grado di tenere il risultato fino al triplice fischio. Quella di Siviglia è una cucina più diretta, fatta di contrasti intensi e di carattere.

Valencia-Siviglia: Mediterraneo contro Andalusia

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Difficile assegnare il trofeo gastronomico. Il Valencia porta in tavola una cucina voluttuosa e identitaria, il Siviglia punta sui sapori decisi e sul calore. Se ami il mare e la paella, il Valencia è la tua squadra. Se invece cerchi la convivialità dei tavolini all’aperto e i gusti intensi, Siviglia ti conquisterà al primo assaggio.