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Che l'aria dell'imminente mondiale accenda gli animi e crei forti emozioni è piuttosto risaputo. Talvolta, ad essere accese, sono anche le dichiarazioni di alcuni interpreti del mondo del pallone. Quando però le polemiche sono fomentate da un ex campione del mondo, la tensione si fa magnetica per tutti gli appassionati.
Così, incalzato dalle domande di un giornalista, Jorge Burruchaga, autore del gol che condannò la nostra nazionale ad essere eliminata, si sarebbe tolto più di un sassolino dalla scarpa. "Avevamo letto le loro dichiarazioni prima delle partite, ed erano sembrati persino spaventati. Contro l’Argentina, invece, si vedevano già vincitori, e questo ci diede una motivazione extra, una spint una spinta e un desiderio di batterli. E per me, questa è stata la parte più importante di Italia ’90".
Di sicuro, memore della rete segnata in quell'occasione ai mondiali, si è lasciato andare a delle affermazioni forti, che potrebbero scatenare anche alcune reazioni di contraddittorio. In compenso, si sarebbe mostrato favorevole all'estensione del mondiale con 48 nazionali pronte ad ambire al titolo. "Dà alle nazioni più piccole la possibilità di partecipare e realizzare il sogno d’infanzia di giocare una Coppa del Mondo".
Nonostante l'età inesorabilmente avanzi, il ricordo della fede e delle emozioni, che solo la maglia albiceleste può suscitare, difficilmente passa. "È la responsabilità che senti verso la tua nazione, i tuoi tifosi… Perché questo riunisce tutti gli appassionati di calcio argentini, che vogliono il meglio per il proprio paese. Penso che sia una delle poche cose che uniscono un paese".
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