derbyderbyderby calcio estero Verso Valencia-Siviglia: il “fattore Mestalla” per non far sprofondare i Murciélagos
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Verso Valencia-Siviglia: il “fattore Mestalla” per non far sprofondare i Murciélagos

Samuele Dello Monaco
Il Valencia non potrà contare su una superiorità tecnica schiacciante contro un Siviglia ferito ma pericoloso. Perché quando la classifica fa paura, serve qualcuno che ti aiuti. E in questo il Mestalla non ha eguali
00:18 min

Domenica 7 dicembre 2025, LaLiga ci regalerà un classico del calcio spagnolo che, quest'anno, ha il sapore amaro della sopravvivenza. Valenciacontro Siviglia non è la sfida per l'Europa che la storia di questi due club suggerirebbe, ma un duello tra nobili decadute che cercano disperatamente di allontanarsi dal baratro.

Una sfida sul ciglio del burrone

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Basta uno sguardo alla classifica per comprendere la tensione che si respirerà in campo. Non siamo di fronte a una lotta per la Champions, ma a una bagarre per non scivolare nell'incubo. Il Siviglia arriva al match leggermente avanti, al 13° posto con 16 punti, frutto di un cammino incostante costellato da ben 8 sconfitte. Gli andalusi sono una squadra che non conosce mezze misure (solo un pareggio in 14 gare), ma che sta faticando tremendamente a trovare continuità.

Ancora più delicata è la situazione dei padroni di casa. Il Valencia staziona al 15° posto con 14 punti, appena due lunghezze sopra la zona retrocessione (il Girona terzultimo è a quota 12). La difesa che (soprannome dei valenciani) ha scricchiolato spesso, con 22 gol subiti, e la forma recente è un'altalena che non permette sogni tranquilli. In questo contesto di fragilità tecnica e psicologica, la tecnica rischia di passare in secondo piano rispetto alla tenuta nervosa.

Il Mestalla, il dodicesimo uomo in campo

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Se c'è un luogo in Spagna dove il calcio smette di essere uno sport e diventa un rito collettivo, quello è l'Estadio de Mestalla. Con le sue tribune vertiginose, che sembrano cadere a picco sul terreno di gioco, lo stadio del Valencia è unico nel suo genere. Non è solo una questione di architettura, ma di acustica e intimidazione. Il "Fattore Mestalla" è un concetto noto a chiunque abbia calcato quell'erba. Quando la squadra soffre, quando le gambe tremano per la paura di sbagliare un passaggio chiave in una stagione difficile, il ruggito dei quasi 50.000 spettatori diventa una scossa elettrica. Per il Siviglia, giocare qui domenica significherà entrare in una pentola a pressione.

In una stagione in cui il gioco sta venendo a mancare (solo 13 gol fatti dal Valencia finora, uno dei peggiori attacchi del campionato), il pubblico diventa il vero regista. La tifoseria valenciana è nota per essere esigente, talvolta critica verso la proprietà, ma nei 90 minuti della partita sa trasformare lo stadio in una fortezza. Le gradinate ripide creano un effetto visivo claustrofobico: i tifosi sembrano essere letteralmente sopra la testa dei giocatori, amplificando ogni fischio contro i rivali e ogni incitamento per i propri. Domenica, il Valencia non potrà contare su una superiorità tecnica schiacciante contro un Siviglia ferito ma pericoloso.

Dovrà affidarsi alla mistica del suo tempio centenario. Perché quando la classifica fa paura, serve qualcuno che ti urli di non guardare giù, ma di guardare avanti. E il Mestalla, in questo, non ha eguali.