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L'analisi

Amma faticà cchiù assaje: il nuovo Napoli tra fantasia, coesione e qualche incognita

Alessia Bartiromo
Alessia Bartiromo
Prima parte della preparazione estiva più che positiva per gli azzurri scudettati con qualche innesto che manca ancora per il mercato in entrata
00:09 min

Amma faticà, again, chhiù assaje. È questo il claim che Antonio Conte ripete continuamente al suo Napoli, fissando la strada per affrontare al meglio la preparazione estiva. Testa bassa, pedalare, ricordarsi sempre del tricolore cucito sulle proprie maglie ma soprattutto non dare mai nulla per scontato, lavorando con umiltà. Le scorie del post scudetto della stagione 2023/2024 sono infatti ancora vivide negli occhi dei calciatori e dei tifosi, con il tecnico partenopeo che ereditò una squadra psicologicamente abbattuta e una piazza inferocita per un clamoroso fallimento sul campo. Il punto più basso per darsi la spinta per risalire e rinascere ma guai a commettere gli stessi errori, iniziando già dal ritiro di Dimaro appena concluso.

Napoli in Trentino con la rosa quasi al completo

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La prima grande novità delNapoli formato scudetto con Conte in panchina è l'approccio al ritiro di Dimaro. Si è partiti alla volta del Trentino già con la rosa in gran parte al completo, per allenarsi al meglio e provare i primi schemi di gioco. De Bruyne, Beukema, Marianucci, Lang e Lucca si sono presentati al raduno di Castel Volturno in casacca azzurra, pronti a inserirsi al meglio in rosa ed entrare subito negli automatismi contiani, tra lavoro tecnico con e senza palla e tanta, tanta parte atletica.

Non è un caso che in 11 giorni di preparazione, Di Lorenzo e compagni abbiano effettuato soltanto una seduta di allenamento mattutina completamente a porte chiuse e un unico pomeriggio di riposo dopo le fatiche di Napoli-Arezzo. Nei giorni rimanenti si è sempre osservato doppio allenamento, con le porte che si spalancavano ai tifosi alle 10.30 dopo circa un'ora di lavoro lontani da occhi indiscreti.

Le amichevoli per sperimentare e cogliere nuove indicazioni per il mercato

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Un'altra differenza rispetto allo scorso anno in ritiro con Conte, è stata la sperimentazione, in particolar modo durante le amichevoli. L'Arezzo ha dato il via ai test estivi degli azzurri con un sonoro 2-0 per i toscani che ha gettato nello sconforto parte dei tifosi, rappresentati da coloro che non avevano assistito al duro lavoro in campo nei primi giorni di ritiro. Per gli osservatori più attenti infatti, il ko era già pronosticato nelle gambe pesanti di Neres e Lang dopo i distruttivi blocchi di corsa, dai crampi post allenamento di Lukaku o dalla mole di lavoro atletico nuovo da gestire per De Bruyne. Nessun dramma, solo stanchezza fisica più che mentale. Il test è stato comunque positivo per gettare nella mischia un po' di giovani: Zerbin, poi ceduto alla Cremonese e ancora Hasa, Zanoli e Vergara, con quest'ultimo tra le rivelazioni di Dimaro.

Contro il Catanzaro invece, si è visto un Napoli a trazione anteriore, un po' forzato rispetto al credo tattico di Conte. Anche in questo caso un esperimento più che valido per dare una doppia identità alla sua squadra, valorizzando il grande materiale umano presente. In primis De Bruyne, che predica calcio con eleganza sulla mediana o dietro le punte in supporto a Lucca, poi tutta la velocità di Neres e Lang fino all'ultimo arrivato Beukema in difesa, con l'approvazione a sganciarsi e costruire dal basso, così come riesce molto bene anche al giovane e talentuosissimo Marianucci.

Un gruppo unito e sinergico da domare

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Un altro punto di forza del Napoli in ritiro a Dimaro è stata la forza del gruppo. Non solo le parole dolci ed emozionate di Lele Oriali alla presentazione della squadra ma anche un concetto ripetuto da tutti i nuovi arrivati all'unisono durante le conferenze stampa di presentazione: il Napoli è già unito, si lavora in sincrono per conquistare qualcosa di importante. Nelle varie sessioni di allenamento la concentrazione fa da padrona, così come i sorrisi nelle piccole pause concesse. C'è chi applaude ironicamente il compagno dopo un cross sbagliato, chi lo carica dopo il blocco estenuante di corsa, ancora chi si abbraccia o chi invita i tifosi a intonare un coro per il compleanno di Mazzocchi.

Squadra allegra Dio l'aiuta si dice in gergo, forse anche un po' troppo: i riflettori infatti li ha rubati tutti Noa Lang che ha suonato la carica nel giorno della sua presentazione, invitando i tifosi ad accorrere allo stadio Maradona unicamente per godersi le sue giocate. Parole forti, da leader, che non sono ancora corrisposte però a ciò che si è visto in campo: ultimo passaggio spesso impreciso e un fallo ingenuo che è costato un calcio di rigore contro l'Arezzo.

Le incognite per il futuro del Napoli tra cessioni e mancanze

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La carte in regola per fare bene tra campionato, Coppa Italia, Champions League e Supercoppa il Napoli le sta preparando nel modo giusto ma com'è giusto che sia, non mancano le incognite del caso. Quelle più importanti riguardano proprio il mercato, con una rosa che deve essere completata da un vice Di Lorenzo, un'ala destra e un centrocampista, al netto di eventuali cessioni di lusso.

Sulle teste di Giacomo Raspadori, Pasquale Mazzocchi e Giovanni Simeone pende una spada di Damocle rappresentata dalla voglia di maggiore minutaggio, con il primo che potrebbe trovare più spazio tra le varie competizioni e gli ultimi due al momento possibili vittime sacrificali. L'incognita maggiore però è rappresentata da Zambo Anguissa, che da tempo sta maturando l'idea di cambiare aria. Così come successo lo scorso anno, Antonio Conte in prima persona sta convincendo il calciatore a restare ancora in azzurro e godersi in particolar modo i fasti della Champions, per costruire insieme ancora qualcosa di importante.