"In questo mare che è pieno di tracine, Forse noi dovremmo fare come Dario Hubner"
calcio italiano
Brescia-Mantova nel segno di Hubner, il più grande errore del calcio italiano

Lontani i tempi in cui viaggiavano ad alta vetta, sia per la promozione in A, sia per un posizionamento Uefa. Brescia e Mantova hanno un nobile trascorso, sia in massima serie che in cadetteria. Il Mantova ha vissuto stagioni in cui spesso ha sfiorato la promozione in Serie A. Il Brescia, invece, dopo l'ultima apparizione nella stagione 2019/2020, galleggia in B da tante stagioni.
Ora, per entrambe le squadre, c'è l'ombra dei playout. La classifica è ingenerosa per entrambe: le rondinelle sono al tredicesimo posto con 34 punti, mentre i virgiliani sono al sedicesimo posto, e, se oggi finisse il campionato, disputerebbe i playout contro la Reggiana.

L'appuntamento è per sabato 5 aprile al Rigamonti, alle ore 15: il Brescia di Rolando Maran, sfiderà il Mantova neopromosso di Davide Possanzini.
L'anomalia della serie B: Brescia e Mantova a ridosso della zona retrocessione

La B è un campionato strano: spesso è stata una vera A2, in cui c'erano corazzate che puntavano alla promozione diretta, come la Juventus, il Napoli ed il Genoa nel campionato 2006/07. Qualche anno prima, le tantissime squadre del 2003/04: fra le tante, Atalanta, Fiorentina, Cagliari, Palermo, Livorno... Le tre Campane, Napoli, Avellino e Salernitana, ma anche Torino e Vicenza che venivano da annate altalenanti.

Altri anni, invece, in cui c'è stata l'ammazza rivali e la lotta era solo per il secondo posto: è questo il caso, con il Sassuolo che primeggia, e che altre squadre, anche dal passato importante, arrancano. Sampdoria, Salernitana, Brescia (appunto), ma anche Palermo e Bari che mancano dalla massima serie da tanti anni, quando era diventata una vera abitudine annoverarle fra le squadre di A.
Fucina di talenti ed attaccanti: da Bierhoff a Toni, passando per Hubner

La serie B, è stata fucina di talenti, e vivaio esplosivo di attaccanti eccezionali: Bierhoff, negli anni novanta, ha giocato al Pisa, prima di approdare in A. Luca Toni, ha conosciuto il grande calcio nella stagione 2003/04 con la maglia del Palermo. In mezzo, Dario Hubner, che ha giocato in entrambe le squadre, e che ha vinto tre titoli di capocannoniere: 24 reti in serie A, nel 2001/02, 22 gol in B, stagione 1995/96, e 14 gol in C1 nella stagione 1991/92.

Oggi 4 aprile, il capocannoniere è Pietro Iemmello, classe 1992, con 15 reti, segue Esposito dello Spezia ed il francese Laurienté del Sassuolo entrambi a 14 reti; a 13, Andrea Adorante della Juve Stabia.
Hubner, il più grande errore del calcio italiano
Gli anni al Brescia

Nedo Sonetti, esperto della panchina, il classico allenatore italiano che allena qualunque squadra e lotta per l'obiettivo prefissato: cinque promozioni in A, quattro salvezze dalla B. Le strade di Sonetti e Hubner si sono incrociate nell'annata 1999/2000 a Brescia: le rondinelle guadagnano la promozione grazie alle 21 reti del Tatanka.

Proprio a cavallo tra la fine degli anni novanta e l'inizio degli anni duemila, che Dario Hubner ha dato il meglio di sé. Dopo cinque stagioni al Cesena in B, in cui segna 82 reti, approda al Brescia nella stagione 97/98 , ed in quattro anni, tra A e B, segna 85 reti. Tra il 2001 ed il 2003, gioca col Piacenza, e vince la classifica marcatori con 24 reti in 33 presenze. In quegli anni, la serie A era il campionato più ambito del mondo, e tanti attaccanti, soprattutto italiani, facevano fatica e non esordivano neanche in nazionale. Ad avercelo adesso, uno come Hubner...
Gli anni al Mantova

Dopo gli anni eccezionali al Brescia ed al Piacenza, gioca sei mesi ad Ancona e altri sei a Perugia entrambe in serie A; non sono stagioni positive, segna appena tre reti con la maglia del grifo. Dopodiché, gioca a Mantova: un anno solo, nella stagione 2004/05, in C1: segna sette reti, in 23 presenze. Sebbene possa essere un bottino scarso, le sette reti bastano, comunque, per l'approdo dei virgiliani in serie B.

La squadra lombarda era presieduta da Fabrizio Lori, che al primo anno di presidenza, proprio la stagione 2004/05, acquistò sia il Tatanka che Paolo Poggi, compagni di squadra al Piacenza. Con questa coppia d'attacco, il Mantova trova la promozione in B e per tre anni combatte per le posizioni di playoff di cadetteria.
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