derbyderbyderby calcio italiano De Bruyne si presenta: “Napoli la scelta migliore per continuare ad alti livelli”
Le parole del belga

De Bruyne si presenta: “Napoli la scelta migliore per continuare ad alti livelli”

Michele Bellame
Michele Bellame Redattore 
Dal ritiro trentino della squadra Campione d'Italia, le prime parole "napoletane" di Kevin De Bruyne: a tutto tondo sulla città, su Conte, sulla squadra, gli obiettivi, e sulle proprie ambizioni. De Bruyne arriva al Napoli dopo dieci anni al Man...
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Sono le parole più attese, del giocatore più atteso per i tifosi del Napoli ma, anche, per gli appassionati di calcio: avere un calciatore così affermato, è un pregio per tutta la serie A. Kevin De Bruyne parla da Dimaro, sede del ritiro prestagionale del Napoli Campione d'Italia.

"Sono stato una vita in Inghilterra, cercavo una nuova sfida. Napoli mi da la possibilità di giocare ancora ad alti livelli: la società vuole investire. Siamo campioni d'Italia, ma gettiamo le basi per il futuro. Non sono ancora così giovane ma sono convinto di poter dare il mio contributo. Imparerò un nuovo stile di gioco, conoscerò un nuovo campionato".

De Bruyne si presenta: "Sono entusiasta della mia scelta"

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Nelle parole di De Bruyne si evince la voglia di continuare a competere e giocare ad alti livelli. Si deduce dalle sue risposte che il progetto del Napoli fosse quello più convincente e quello più adatto affinché potesse continuare a dimostrare il suo valore: "Ho la possibilità di continuare a mostrare le mie qualità, e Napoli è la piazza migliore in cui potessi andare. Sono entusiasta delle differenze con l'Inghilterra, e sono sicuro di poter dimostrare di giocare ancora ad alti livelli. Quando il direttore sportivo mi ha mostrato i programmi del Napoli, sono rimasto entusiasta".

E ancora: "Ero svincolato nella prima volta della mia carriera. Nella scorsa stagione iniziavo a sentirmi un po' stressato. Il Napoli aveva presentato il suo progetto: molto diverso, rispetto a quel cui ero abituato, sia come stile di vita, che per competitività. Napoli è stata l'opzione migliore sotto tutti i punti di vista. Il motivo principale, naturalmente, è la competitività. Poi è un modo nuovo di vivere la mia vita da calciatore, perché c'è un clima diverso rispetto all'Inghilterra".

"Conte fra i migliori allenatori dell'ultimo decennio"

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"Non abbiamo parlato tanto, se non ad eccezione di qualche momento in cui ci siamo confrontati in campo durante gli allenamenti. Lo conosco, naturalmente: ci siamo incrociati quando lui allenava al Chelsea ed al Tottenham. All'epoca usava una difesa a cinque, adesso è un modulo diverso. Lui è un allenatore molto tattico, ed è importante per me. Ed è un buon segno anche che un allenatore del suo calibro abbia scelto di rimanere a Napoli: Conte è fra i migliori allenatori degli ultimi dieci anni, le sue prestazioni ne sono la dimostrazione del suo ottimo lavoro. Credo di poter imparare tanto sotto la sua guida: in questo momento, sto cercando di capire meglio le dinamiche della squadra e come funziona lo staff: sarò pronto per l'inizio del campionato".

Ancora il belga: "La sua presenza aiuta: col suo lavoro, ha costruito una squadra che è diventata Campione d'Italia. Ogni allenatore ha il proprio stile, e tutti sono bravissimi dal punto di vista tattico. Qualcuno è un po' pazzo, come noi giocatori. Io posso dare un contributo e mettere a disposizione della squadra le mie esperienze in altri campionati, e crescere insieme. Non credo che la squadra si costruisca attorno a me".

"Ho parlato sia con Lukaku che con Mertens, ma ho deciso con la mia famiglia"

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Due amici d'eccezione, non gente qualunque: "Mertens e Lukaku mi hanno spiegato la città, l'ambiente, mi hanno dato molte informazioni. Però, è stata una decisione personale, condivisa con la mia famiglia. Romelu è stato contento del mio trasferimento, ne abbiamo parlato quando siamo stati recentemente in nazionale: ci conosciamo praticamente da bambini. Lui può aiutarmi nell'ambientamento".

"Mi ambienterò presto, prenderò lezioni di italiano: Napoli è solo amore"

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De Bruyne è stato a Napoli quando la squadra allora allenata da Sarri sfidava il City di Guardiola nei gironi di Champions League, era il 2017. "Capiterà che uscirò la sera per mangiare fuori e per fare una passeggiata, anche se so che è diverso da come sono abituato. Ma, dovrò abituarmi ed adattarmi. Sono stato in città tanti anni fa, ed è stato un primo assaggio. L'amore che prova questo popolo, la passione, è ammirevole. Forse è un po' tanto per chi non è abituato, ma è solo affetto, non c'è nessuna malafede. La gente è così contenta del mio arrivo, e della squadra soprattutto. Alla base c'è solo amore.

Quanto alla lingua, dice: "Non ho ancora parlato una parola in particolare in italiano o in napoletano. Riesco a capire qualcosina. Ancora non sono pronto a concedere interviste in italiano ma sono pronto a prendere lezioni di italiano insieme a mia moglie: mi serve tempo".

Le aspettative sono quelle di fare bene, e di ambientarsi in un nuovo campionato. Dopo tanti anni in Inghilterra, è un'altra occasione per eccellere: "Il nostro obiettivo è quello di fare bene su tutti i fronti. Speriamo di piazzarci quanto più in alto possibile, e fare buoni piazzamenti ovunque. Devo abituarmi a nuovi schemi, la serie A è un campionato importante, ma ho tutto il tempo per adattarmi: sono qui da appena una settimana".

De Bruyne e la Champions: un legame decennale

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La possibilità di giocare la Champions è stata decisiva per scegliere Napoli: "La Champions è importante, certo, è fra le competizioni più belle al mondo. Era abbastanza palese che il Napoli si sarebbe qualificato, perché stava lottando per lo scudetto. Sono dieci anni che gioco la Champions e non vedo l'ora di disputarla col Napoli e fare un bel percorso".

"Gli schemi sono solo numeri, le posizioni dipendono da tanti fattori"

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Domanda tattica, che il belga abilmente spiega: "Non credo che i ruoli siano così importanti. Dipende da tanti fattori. La mia posizione dipende da come si mette la partita, da che tipo di situazione c'è... Anche da come si schiera la squadra avversaria. Non c'è uno schema prestabilito. Le posizioni possono cambiare".