derbyderbyderby calcio italiano I top e i flop della 17a giornata di Serie A: poche sorprese, nuovo passo falso viola
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I top e i flop della 17a giornata di Serie A: poche sorprese, nuovo passo falso viola

Alessandro Savoldi
Alessandro Savoldi
L'Inter chiude l'anno solare davanti a tutti, il Napoli e il Milan però sono in scia. Non demordono, con una partita in più, la Juve e la Roma. In fondo alla classifica il Parma conquista tre punti fondamentali
00:25 min

La Serie A chiude il 2025 senza grandi sorprese. Di ritorno dall'Arabia Saudita, le tre di testa vincono tre partite importanti per continuare a correre, mentre nelle zone calde della classifica il Parma piazza il colpaccio. Ecco chi ha convinto e chi no.

I top di questa giornata di Serie A: big ok, Parma colpo salvezza

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Inter, Milan e Napoli, in modi diversi, vincono senza subire gol. I nerazzurri trovano una vittoria sporca e sudata che serviva al gruppo dopo la Supercoppa, il Milan mette ko il Verona dopo quaranta minuti non semplici e il Napoli invece fa la voce grossa in casa della Cremonese. Tre vittorie che mandano un messaggio chiaro alle altre squadre del campionato, inseguitrici in primis. A questo punto, al netto di clamorose rimonte dalle retrovie, appare lampante che saranno queste tre a giocarsi lo Scudetto.

Vittoria non bella ma importante per la Juventus, che passa a Pisa 0-2. I bianconeri non hanno certo brillato nell'anticipo del sabato sera, ma sono riusciti a trovare tre punti in uno stadio caldo come la Cetilar Arena. In attesa di trovare le prestazioni e la qualità che tanto piacciono a Spalletti, va bene così. Va bene così, eccome, anche per il Como, che approfitta del passo falso del Bologna per tornare al sesto posto in solitaria. I lariani vincono 0-3 a Lecce con autorità, soffrendo leggermente nelle battute d'avvio del secondo tempo ma raddoppiando subito dopo: è un tratto tipico delle grandi squadre. A proposito, una Roma concentrata e cattiva, sportivamente parlando, archivia in mezz'ora circa la pratica Genoa. Solo un gol nel finale salva il Genoa dal 3-0. De Rossi esce sconfitto dall'Olimpico per 3-1.

In fondo alla graduatoria può sorridere il Cagliari, che si fa un bel regalo di fine anno andando a vincere a Torino 1-2. Protagonista assoluto il turco Semih Kilicsoy, autore di un gol tanto bello quanto pesante, che consente ai sardi di trovare ossigeno puro nella lotta salvezza. Vittoria enorme per importanza e significato anche quella del Parma, trascinato da un inesauribile Sorensen, a segno, e da un gigantesco Keita, dominante in mezzo al campo. La squadra di Cuesta batte 1-0 la Fiorentina e prova a scappare dalla zona retrocessione.

I flop: una rondine non fa Primavera per la Fiorentina

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Difficile individuare i flop in una giornata in cui, in sostanza, quasi tutte le partite hanno rispettato i pronostici. La certezza però è sempre la Fiorentina. I Viola hanno dimostrato in pieno perché "una rondine non fa primavera", come dice un noto proverbio. La squadra di Vanoli si è schiantata sulle mani di Corvi, autore di una grande parata su Comuzzo, ma ha ancora una volta dimostrato che l'ultimo posto in classifica è tutt'altro che frutto del caso. Poche idee, tanta confusione, ancora più errori, tecnici e di scelta.

La vittoria con l'Udinese poteva far pensare che la tempesta fosse alle spalle, che il peggio fosse passato. E invece no, la sconfitta di Parma è forse ancora più pesante delle precedenti, perché certifica che il problema di questa squadra non si risolve con un buon risultato, con una partita fatta bene. Si tratta di una serie di lacune concrete. Starà a Paratici, in primis, capire come risolverle. Intanto, la zona salvezza dista ancora 5 punti.

Delude anche il Torino, battuto in casa dal Cagliari. La squadra di Baroni alla fine sta viaggiando a un punto di media per partita o poco più, quanto basta per fare i soliti 45, 50 punti. In un clima esacerbato, stanco e stantio, è difficile per tutti. Ora starà a Petrachi provare a rinforzare la rosa a gennaio, per dare al pubblico granata, anche ieri presente in massa allo stadio Grande Torino, qualche brivido in più.