Massimiliano Allegri non è uno solito contenersi, lo sappiamo. Giacca e cravatta spesso sembrano orpelli ai quali si può rinunciare, a maggior ragione in caso di decisioni arbitrali controverse. Lo show, con il livornese in panchina, è assicurato (Atalanta-Juve del 15 maggio 2024 può solo confermare). Talvolta però un po' di contegno potrebbe essere indispensabile e attenuare il furore agonistico è quantomeno auspicabile.
Stavolta giacca e cravatta sono rimaste ben salde al loro posto. Nessuno spogliarello, anche perché il clima di Riad, per una volta, non lo concedeva. Inoltre, il suo Milan non aveva bisogno di alcuna scossa emotiva, anche perché pare fosse rimasto con la testa e le gambe in Italia e non sarebbe bastato un altro show del suo allenatore per svoltare.
Durante la semifinale di Supercoppa Italiana, comunicato alla mano del Giudice Sportivo, Allegri "nel corso del secondo tempo ha assunto un atteggiamento provocatorio nei confronti di un dirigente della squadra avversaria, al quale rivolgeva ripetutamente anche espressioni offensive; infrazione rilevata dai collaboratori della procura federale". La conseguenza di ciò è la corresponsione di una sanzione pecuniaria pari a 10.000 euro. Sebbene si vociferasse di una squalifica da scontare in campionato dunque, Allegri pagherà questa multa e si spera faccia tesoro dell'episodio.
Tutto aveva avuto inizio dalle indiscutibili e deprecabili offese che il tecnico aveva rivolto a Gabriele Oriali, coordinatore sportivo del Napoli e storico collaboratore di Antonio Conte. Non si sa bene scaturite da cosa, Allegri aveva poi provato, come di consueto, a smorzare i toni della discussione: "Non è successo assolutamente nulla, sono cose di campo". Al termine della gara, tuttavia, il Napoli non ha saputo tacere sull'accaduto e ha subito chiarito quanto successo a bordocampo con tanto di comunicato. Le attese condanne della Procura Federale non hanno tardato ad arrivare.
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