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L'ANALISI

Napoli, contro il Benfica un ko già nell’aria: niente è perso e testa al campionato

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Una prestazione particolarmente sottotono per i partenopei che ha sorriso, con estremo merito, i padroni di casa che si rilanciano nella classifica generale della Champions League.
Alessia Bartiromo
Alessia Bartiromo

I fasti di Napoli-Juventus risuonavano ancora nella mente quando gli azzurri hanno effettuato la rifinitura a Castel Volturno prima della partenza per il Portogallo. Il ritmi della stagione tra campionato e Champions League non lasciano tregua nè modo di riposare e recuperare energie fisiche e mentali. Antonio Conte lo aveva detto: il segreto del successo contro i bianconeri è stata l'energia costante dispensata in campo, il ritmo, la cura del dettaglio. Tutto ciò che ieri sera il Napoli non ha palesato contro il Benfica di José Mourinho, con una prestazione particolarmente sottotono, che ha sorriso, con estremo merito, i padroni di casa che si rilanciano nella classifica generale.

Benfica-Napoli sconfitta preannunciata

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C'erano tutti gli ingredienti per far sì che Benfica-Napoli fosse la trappola perfetta per gli azzurri. La squadra di casa, in un ambiente carichissimo e molto caldo, era chiamata al successo a tutti i costi per rilanciarsi nella ricca classifica generale Champions, con il sapiente Mourinho che ha saputo gettare perfettamente acqua sul fuoco, rilanciando come un boomerang tutte le pressioni ai partenopei. "Si lamentano degli infortuni ma siamo noi decimati", ha tuonato in conferenza stampa, con Conte che è caduto in ogni provocazione, appellandosi al proverbiale: "Siamo più stanchi, abbiamo giocato domenica sera e loro hanno riposato di più". Verissimo. Ma chi mastica calcio lo sa, le motivazioni vanno molto più al di là di questi razionali ragionamenti, con tutte le energie mentali negli uomini a disposizione, convogliate già nello scorso big match del Maradona. Risultato? Un Napoli stanco, spento nelle gambe ma ancor più nella mente, distratto e fumoso.

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Stanchezza e confusione il bicchiere mezzo vuoto

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Che il solito Napoli non ci fosse si era già evinto dalle primissime battute del match contro il Benfica. Ben 28' senza creare occasioni pericolose, subendo la prima già all'11'. Persino un leader come Milinkovic-Savic non godeva della sua consueta aura, battagliando come ha potuto contro le folate offensive di Richard Rios e Barreiro Martins, commettendo anche più di un'ingenuità. Nulla ha potuto al 19' e al 49', forse negli unici due momenti in cui il Benfica è stato meno brillante ma molto risoluto, sfruttando due dormite colossali della difesa partenopea. Non solo tanta stanchezza per Di Lorenzo e compagni ma anche poche idee: il pressing asfissiante dei padroni di casa toglieva l'estro creativo ai ragionatori della squadra di Conte, correndo tanto sì, ma spesso senza una meta.

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L'ingresso di Vergara e la doppia punta il bicchiere mezzo pieno

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Ma in questa serata completamente storta per il Napoli, c'è anche il bicchiere mezzo pieno da poter guardare. Nulla è ancora precluso: certo, servirà vincere almeno una gara contro il Copenaghen in trasferta e il Chelsea in casa ma la missione è più che possibile. Inoltre, è emerso un altro doppio dato importante. Il primo è il coraggio di Conte, che ha provato la coesistenza tra Lucca e Hojlund con l'impavida audacia di chi non ha nulla da perdere. Non era il momento perfetto del match per un esperimento di quel genere che non ha comunque dato i frutti sperati ma resta una strada più che percorribile, ancor più in vista del ritorno di Lukaku. Il secondo è l'ottimo ingresso in campo del giovanissimo Vergara: circa 20 minuti di grande quantità e carattere, buona alternativa, seppur adattata, al tour de force di Elmas e McTominay. Certo, c'è da modellarlo maggiormente nella doppia fase ma ha assolutamente le stimmate del talento. Intanto per il Napoli testa al campionato: domenica, c'è da battere la Cremonese.