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Ornella Vanoni cantava "La voglia, la pazzia, l'incoscienza e l'allegria" per descrivere l'altalena di emozioni che si vive in una storia d'amore. Napoli vive come un'altalena tutte queste emozioni, amplificate dopo lo scudetto, amplificate dopo le parole del proprio allenatore dopo la trasferta contro il Bologna.
Fare di necessità virtù è - appunto - virtù degli audaci, che, aiutati dalla fortuna, diventano vincitori. Nel momento più particolare - per stemperare il grado di tensione - che il Napoli campione d'Italia ha trascorso, viene fuori l'orgoglio e la grinta che hanno cucito quel tricolore sul petto. Tutto quel che è conseguito nella sosta di campionato, dopo la sfida col Bologna, si è tradotto nella prestazione migliore della stagione. Di fronte c'era l'Atalanta, mica la mia squadra di calcetto: avevano cambiato l'allenatore, al posto di Juric è arrivato Palladino dopo la sconfitta interna col Sassuolo. I dettami tattici di Gasperini sono come la bibbia dalle parti di Zingonia, ed è una tradizione che si mantiene anche col cambio in panchina.
Il Napoli vince con l'Inter per 3-1. Serviva una reazione di carattere ed era arrivata. L'Inter era l'avversaria ideale. Perché? Perché qualche giorno prima, il Napoli aveva perso sonoramente 6-2 in Olanda, per la terza giornata di Champions League. Le parole di Conte erano state nette, dirette ad alcuni nuovi dello spogliatoio. Serviva la reazione, il carattere, l'orgoglio di portare quel tricolore sul petto. La voglia di dimostrare chi è la squadra campione d'Italia. Sembrava lontana la partita in Olanda, poi a ridosso della sosta nazionale, il Napoli parte per Bologna.
"Sono preoccupato, è cambiata l'energia. Non sento più di avere il polso della squadra. Non sto qui ad accompagnare il morto". Mentre l'Italia si giocava le qualificazioni mondiali, Antonio Conte aveva richiesto qualche giorno di pausa per stare con la sua famiglia a Torino, ed a Castelvolturno c'era il resto della squadra abbondante di preparatori. Bagatellari, e non giornalisti, avevano palesato le difficoltà dell'allenatore che addirittura era prossimo alle dimissioni. Alcuni, quelli più coraggiosi, millantavano di contatti con Thiago Motta, Xavi e Mancini. Ancora, sedicenti insaiders che conoscono questo, quello e quell'altro, fuffavano e pazziavano su presunti audio di giocatori brilli nei salotti della Napoli bene. Naturalmente, non potevano mancare i senatori che avevano chiesto un chiarimento col mister.
Tutto questo a metà novembre, con la squadra che era quarta in classifica. La fantasia dei napoletani varca ogni confine, anche quello dell'intelligenza artificiale. Per fortuna che, a questa fantasia, ha risposto soltanto il campo.
Quella giusta, per cambiare modulo. Arriva la partita con l'emozione di chi si aspetta una svolta. Di fronte, come sopra, c'è l'Atalanta di Raffaele Palladino, che non ha mai giocato nel Napoli ma è stato compagno di squadra alla Juventus di Antonio Conte. La concentrazione è massima, e sul rettangolo del Maradona distribuisce i suoi in un inedito ed offensivo 3-4-3: l'assenza di Anguissa ha ridisegnato le convinzioni tattiche degli azzurri. Ai fianchi di Hojlund ci sono Neres e Noa Lang, mentre Politano che riposa in panchina. Esterni di centrocampo sono i terzini Gutierrez e Di Lorenzo, al centro Lobotka e McTominay. Palladino imita Gasperini nell'ultima trasferta a Napoli, quando vinse per 3-0: nessun attaccante di ruolo, solo Pasalic alle spalle di De Keteleare e Lookman. Ed è proprio l'incoscienza dei due esterni azzurri, a mettere la partita sul binario dei tre punti.
"Stasera c'era energia, elettricità, in tutto lo stadio. Era da un po' che non avvertivamo questa positività"; Antonio Conte nel post partita.
Il Maradona festeggia con allegria il ritorno alla vittoria dopo quindici giorni esagerati ed emozionanti. La doppietta di Neres, la prima in maglia azzurra, ed il primo gol di Lang, regalano ai tifosi del Napoli una vittoria eccellente. Per accompagnare i propri compagni di squadra alla vittoria, Anguissa e Lukaku scendono dalla tribuna e si aggregano alla panchina aggiuntiva.
Quel che serve, sono i tre punti, l'armonia consequenziale per proseguire in modo sano una stagione lunga e difficile. In cui Conte, dovrà sostenere ben quattro competizioni. Servono tanti ingredienti per proseguire in modo sano, e la canzone citata non è stata casuale. Anzi, azzeccatissima. L'importante è stare insieme, e spazzare l'amarezza dei pensieri bolognesi.
A questo puntoStiamo tanto bene io e teChe non ha sensoTirar fuori i come ed i perché.
Cerchiamo insiemeTutto il bello della vitaIn un momentoChe non scappi tra le dita.E dimmi ancoraTutto quello che mi aspetto giàChe il tempo insistePerché esiste il tempo che verrà.
A questo puntoBuonanotte all'incertezzaAi problemi all'amarezzaSento il carnevale entrare in me.E sento crescere la voglia, la pazziaL'incoscienza e l'allegriaDi morir d'amore insieme a te
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