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Napoli-Juventus è fonte di ispirazione per tante cose e di diversi contesti. E' anche metro di paragone e di ricordo con battaglie storiche, film emozionanti e canzoni d'autore. Ci sono tanti incroci, dai Savoia a Quagliarella, che - come Masaniello - prima si schierò col popolo e poi lo tradì. Da Core 'NgratoAltafini ad Higuain, passando per Sarri, che piuttosto che prendere il palazzo, ci è andato ad abitare. E poi, l'ultimo, quello di Conte e di Spalletti, che se avessero le panchine invertite sarebbe romantico, ma negli ultimi anni rappresentano l'esempio più vincente della squadra del Napoli.
"Saranno fischi, saranno applausi, sarà indifferenza": le radio e le tv partenopee non hanno parlato d'altro. A proposito di esempi cantautorali: "Certi amori fanno giri immensi e poi ritornano", avrebbe detto qualcuno; magari qualcun altro, più verace, avrebbe cantato una canzone dal titolo che non si può scrivere degli Squallor, gruppo napoletano demenzial-autorale degli anni 70/80.
La tangenziale verso Fuorigrotta indicava, già da stamattina, l'uscita 11 Agnano per i tifosi della Juventus: al Maradona, lo spicchio ospite, è strapieno. Napoli-Juventus è una partita da sempre attesa, da anni, in ogni categoria. L'anno scorso, il Napoli aveva vinto di rimonta: prima Kolo Muani porta in vantaggio la squadra ospite, poi prima Anguissa e poi Lukaku avevano fissato il punteggio sul 2-1. La Juventus, non vince a Fuorigrotta dal 3 marzo 2019: Pjanic e Can avevano messo in discesa la partita per la squadra di Allegri; Callejon accorciava le distanze su cross di Insigne, per il 2-1 finale: sulla panchina del Napoli, c'era Carlo Ancelotti.
Ed è con questo stesso risultato, a parti invertite, che finisce il match. Doppio Hojlund, un gol per tempo, a decidere il posticipo serale della domenica di serie A. Una partita attenta, senza tanto spettacolo, consegna al Napoli tre punti importanti per allungare sulla Roma che ha perso con il Cagliari. Per la Juve, invece, non sembra ancora arrivato il momento per uscire davvero da una fastidiosa crisi di risultati e di identità.
Michele Bellame
La prima occasione è dei padroni di casa, dopo cinque minuti: cross morbido sul palo lontano, McTominay di testa spedisce a lato dando l'illusione del gol. C'è poco da illudersi, invece, un minuto dopo: serpentina sulla destra di Neres che invita rasoterra Hojlund a deviare in rete; l'attaccante danese raccoglie e non sbaglia: Napoli 1 Juventus 0. I bianconeri non reagiscono, Spalletti scontento cammina sull'area tecnica: i palloni lunghi ed imprecisi, sono un regalo per la fisica difesa azzurra. Dopo quindici minuti, cross di Lang dalla sinistra, Hojlund non ci arriva di poco, ed il pallone viene deviato in corner. La Juve si fa vedere al 21°: passaggi corti e precisi, che portano al tiro di Yildiz: il numero 10 bianconero, spedisce sopra la traversa di Milinkovic-Savic.
Solo un accenno, però, quello della Juventus. Sono i padroni di casa, infatti, a continuare ad essere più pericolosi. Su azione da calcio d'angolo, Di Lorenzo sfiora il raddoppio dopo un colpo di testa preciso, deviato in corner. Alla mezzora, contropiede della Juve dopo palla persa in fase d'attacco: palla di Yildiz al limite dell'area per Conceiçao, che spedisce fra i binari della metropolitana di Campi Flegrei. Poco dopo il 45esimo, è ancora Hojlund ad andare vicino al secondo gol.
Negli spogliatoi, Spalletti fa il primo cambio: entra David al posto di Cabal. Ma la prima azione è ancora a tinte azzurre: imprendibile Hojlund che sfodera un gran destro, ci arriva Di Gregorio che sfiora in corner. Al 54°, fallo di Kalulu su Olivera al limite dell'area: dal check audio del var, non c'è un cartellino diverso dal giallo comminato già in campo. Alla battuta c'è McTominay, che aggira la difesa ma tira di poco a lato. Al 58°, pareggia la Juventus: pallone perso a centrocampo in fase di impostazione dal Napoli, ne approfitta Yildiz che batte Milinkovic-Savic; Napoli 1 Juventus 1.
Gli azzurri avevano il pieno controllo del gioco, e reagiscono piuttosto prontamente. Il pressing sui portatori di palla bianconeri è efficace, ma la squadra ospite riesce a chiudere le manovre offensive. I padroni di casa optano per Spinazzola al posto di Olivera. La Juventus tende a coprirsi, ed a tentare di ripartire in contropiede, il Napoli cerca varchi ostinatamente. Il palleggio della squadra di Conte è attento: passaggi a cambiar fascia e tentativo di cross: ed è così che c'è il raddoppio del Napoli. Passaggi da un lato all'altro del campo, pallone che arriva a Di Lorenzo servito da Neres, cross al centro per Hojlund che stacca di testa - agevolato da una sponda involontaria di McKennie - ed infila alle spalle di Di Gregorio. Al 78°, Napoli 2 Juventus 1. Poco dopo, standing ovation per Neres che esce per far spazio a Politano.
Ora è la Juve che attacca, subissata dai fischi dei tanti tifosi, che coprono il tifo poco originalmente razzista dello spicchio ospite. Il Napoli è schiacciato nella propria area di rigore, il pallino del gioco è per la squadra bianconera. All'87°, cross dalla trequarti: Locatelli spedisce alto di testa. Nei quattro minuti dopo il novantesimo, i padroni di casa soffrono ma stringono i denti, mentre lo stadio incita i propri cavalieri azzurri ad un'altra vittoria preziosa, la quarta consecutiva. Al netto della sofferenza, Napoli-Juventus finisce a favore degli azzurri per 2-1.
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