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Il Parma sarà impegnato alle 12:30 di oggi nella sfida contro la Fiorentina, match chiave per la salvezza. I crociati si trovano attualmente al 17esimo posto con soli 14 punti fatti in 15 partite disputate. Ha fatto rumore in estate la scelta di affidarsi ad un allenatore esordiente, straniero e particolarmente giovane dopo l'addio di Chivu. Infatti per la panchina è arrivato Carlos Cuesta: 30 anni, spagnolo e con una carriera sportiva in secondo piano.
Dalle giovanili dell'Atletico Madrid, all'u17 della Juventus, arrivando ad essere il vice di Mikel Arteta per la panchina dell'Arsenal. Quest'anno la svolta nella sua carriera e l'approdo ufficiale da primo allenatore. Il Parma questi mesi si è distinto per una buona fase difensiva e una pessima fase offensiva (peggior attacco del campionato con 10 gol fatti). Tuttavia, il progetto è ancora agli albori della sua costruzione e la dirigenza ha piena fiducia in lui. In questi giorni il tecnico spagnolo ha rilasciato una lunga intervista al Guardian dove racconta le motivazioni e le scelte del suo percorso sportivo.
Carlos Cuesta ha così raccontato a The Guardian l'esperienza all'Arsenal e tutta la difficoltà derivata dall'addio per misurarsi con la necessità che sentiva: "Lasciare i gunners stata forse la decisione più difficile di tutta la mia vita. L'ambiente era ottimale, dalle persone al progetto. Ho avuto l'onore di avere grandi calciatori e di sviluppare un grande rapporto con una persona molto importante per me, Mikel Arteta. [Mikel] È una persona incredibile, mi ha sempre supportato tantissimo nel mio percorso e so che continuerà a farlo. È un leader e un grandissimo allenatore".
Sulla scelta italiana e sul presente si è invece espresso così: "Ho dovuto valutare molte cose, ma alla fine ho deciso per il Parma. Un club straordinario e storico, dove si sente il profumo del successo, nonostante negli ultimi anni ci sono stati molti alti e bassi. Anche ora abbiamo delle difficoltà ma in questo momento stiamo cercando di creare la nostra storia".
L'allenatore del Parma ha avuto un passato da calciatore al Santa Catalina Atletico, dove ha interrotto il percorso a soli 18 anni: "Ero un giocatore limitato che non faceva la differenza". La sua determinazione e le sue potenzialità da tecnico hanno convinto il club tanto da avergli addirittura offerto una panchina a 15 anni: "Avevano notato la mia passione per il gioco e l'enorme quantità di tempo passata al campo. Guardavo le partite e cercavo di capire come migliorare le cose e perché ne accadessero alcune a discapito di altre".
Iniziata una laurea in Scienze motorie a Madrid, Carlos Cuesta ha iniziato a lavorare per i colchoneros con gli u9 e u14, esperienza che definirà: "quasi una vera università, dove incontrare persone di valore per approfondire il suo percorso". A 22 anni l'arrivo in Italia con le u17 e u23 della Juventus: "Un'esperienza incredibile dove ho imparato la precisione nell'analisi tattica e negli aspetti difensivi del gioco. Se Madrid era l'università, Torino è stata un master".
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